L’asma purtroppo è una delle malattie più comuni che colpisce i bambini, gli esperti affermano che un bambino su dieci soffre di asma, e questa problematica risulta in continua evoluzione.
Fiato corto e respiro affannato possono derivare da infezioni delle vie respiratorie, fattori ambientali o allergie, ma indipendentemente dalle cause scatenanti questi problemi, per i genitori diventano un vero e proprio dilemma. Per sapere come comportarsi e come gestire al meglio un bimbo asmatico, la Società Italiana per le Malattie Respiratorie Infantili ha preparato un decalogo, utile nel trovare tutte le risposte ai dubbi più frequenti. Un buon controllo dell’asma dipende molto dalla prevenzione attraverso l’uso di farmaci, l’adozione di comportamenti adeguati e uno stile di vita adatto per il bimbo legato anche al tipo di ambiente; ovviamente anche l’educazione del piccolo paziente è importante, ovvero far capire al proprio figlio le accortezze che dovrà adottare durante la sua quotidianità, migliorerà senz’altro questa brutta patologia. I casi di asma sono soggettivi, quindi i sintomi variano da caso a caso e i fattori scatenanti sono in parte genetici e in parte legati all’ambiente. I genitori purtroppo tante volte mettono sotto pressione i piccoli asmatici, causando involontariamente problemi esistenziali. I consigli dei pediatri vogliono perciò dare giusti consigli e accorgimenti alle famiglie, per gestire il problema nei migliori dei modi, senza però stravolgere la quotidianità del bambino.
La prima regola è quella che i genitori devono imparare a riconoscere bene i sintomi dell’asma del proprio bambino, per capire quando è necessario ricorrere alla terapia. La tosse, il respiro sibilante, la difficoltà respiratoria e la sensazione di costrizione toracica sono i segnali da saper individuare e trattare con l’inalatore. Se i sintomi però continuano per più giorni di seguito, è opportuno allora andare dal pediatra per rivalutare la terapia. Per evitare le crisi è importante intervenire con i farmaci adeguati, in caso di crisi asmatica bisogna intervenire con il broncodilatatore a breve durata d’azione, eventualmente associato al cortisone per bocca come da piano terapeutico indicato dal pediatra, per consentire di arrivare al pronto soccorso qualora fosse necessario.
E’ importante recarsi al pronto soccorso solo quando la terapia non ha funzionato bene e i sintomi dell’asma sono costantemente presenti, giorno e notte, con difficoltà a parlare, sottolinea il vademecum. Un altra regola da tenere sempre presente è imparare ad usare correttamente gli aerosol, perché spesso si fanno errori durante la somministrazione dei farmaci per inalazione. Altrettanto importante è capire che l’asma è una malattia cronica, per cui è fondamentale effettuare una terapia a base di antinfiammatori. Un controllo periodico dal medico dovrà essere comunque presente, trattandosi di una malattia cronica. Infine, i genitori dovranno conoscere le cause scatenanti l’asma del proprio bambino, essendo che ogni piccolo è un caso a sé, quindi i genitori dovranno capire se il bimbo ha problemi di intolleranza verso specifici alimenti, o magari se i problemi sono causati dal pelo di animali come cani, gatti o cavalli. Le infezioni tante volte possono essere legate a certe condizioni ambientali interne o esterne della casa, come ad esempio presenza di muffe, fumo, odori forti, pollini, inquinamento e così via.
La cosa importante, è che non bisogna spaventarsi di fare praticare un sano sport al proprio figlio; è vero che l’asma può essere scatenata anche dal troppo sforzo, ma la sedentarietà ha effetti peggiori sulla salute fisica e psicologica del bambino.