L’arrivo della stagione invernale riaccende ogni anno il problema legato alla necessità di riscaldare gli ambienti in maniera efficiente, evitando il più possibile di contribuire negativamente all’inquinamento atmosferico, già oltre il livello di guardia.
Uno studio comparativo realizzato dall’Area Combustione e Ambiente di Innovhub (Stazioni Sperimentali per l’Industria) sulle emissioni generate da apparecchi a gas, gpl, gasolio e pellet, ha reso evidente l’impatto ambientale dei piccoli apparecchi a biomassa solida, in particolare per quanto riguarda il particolato ed il benzo(a)pirene, tra gli inquinanti più pericolosi fra quelli tipici della combustione delle biomasse.
Il problema sembrerebbe inoltre aggravato dal decremento progressivo delle performance degli impianti, spesso causato da una cattiva o non sufficiente manutenzione; a tal proposito, spiega infatti Gabriele Migliavacca, Responsabile Combustione e Ambiente di Innovhub: “Se un giorno l’utente si dimentica di fare la pulizia quotidiana può verificarsi una variazione che può andare dal 10 fino al 100% delle emissioni di PM e questo perché lo sporcamento danneggia il corretto funzionamento del sistema”.[1]
Sia la riduzione delle performance sia l’aumento delle emissioni inquinanti è direttamente riconducibile alla natura del combustile e al relativo processo di combustione che, determinando un accumulo consistente di cenere, richiede di conseguenza una manutenzione quotidiana da parte dell’utente finale.
L’impatto del riscaldamento domestico nel bilancio delle emissioni inquinanti è quindi oramai ben noto e in Italia le problematiche per la salute legate all’emergenza inquinamento si attestano costantemente tra le urgenze all’ordine del giorno. Ma nonostante gli interventi messi in atto negli ultimi anni, in Italia lo scenario è tutt’altro che roseo: “L’Italia è la prima in Europa per numero di decessi ed è la prima in Europa per incidenza sulla popolazione, dal momento che abbiamo la peggiore performance europea sulla qualità dell’aria, sia in assoluto sia in termini relativi” dichiara Raimondo Orsini della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile.[2]
Per il miglioramento della qualità dell’aria indoor e outdoor, viene in aiuto la tecnologia che grazie alle innovazioni implementate all’interno dei più moderni impianti di Ventilazione Meccanica Controllata termodinamica (VMC), consente di ottenere un riscaldamento degli ambienti efficiente ed ecosostenibile.
Una soluzione come quella offerta da MyDATEC si pone come una valida alternativa ai sistemi tradizionali, affiancando al risparmio energetico e ad una comprovata efficienza ambientale, anche il sensibile miglioramento della qualità dell’aria indoor.
Grazie ad un unico dispositivo in grado di ventilare, riscaldare, raffrescare, filtrare e deumidificare gli ambienti, le soluzioni MyDATEC assicurano la regolazione attiva della temperatura indipendentemente dalle condizioni esterne, garantendo al tempo stesso un regolare ricambio dell’aria per eliminare la concentrazione di CO2 e COV, nonché di agenti inquinanti e batteri.
Un’aria interna troppo calda e secca, oltre che viziata e non correttamente filtrata come quella tipica dei sistemi di riscaldamento tradizionali, può rappresentare un problema per la salute delle vie aeree, soprattutto con l’arrivo delle sintomatologie influenzali.
Negli ambienti interni, la temperatura non dovrebbe mai superare i 22°, soprattutto in presenza di soggetti affetti da patologie asmatiche, poiché l’aria eccessivamente calda può minare la salute delle mucose che ricoprono le pareti bronchiali, causando difficoltà respiratorie.
Come spiegato dal dott. Michele Ciccarelli, pneumologo e responsabile dell’Unità Operativa di Pneumologia dell’Istituto Clinico Humanitas, è importante non cadere al tempo stesso nell’errore opposto: “Purtroppo per via dell’esposizione, per infissi sempre più spessi e a prova d’aria o per una scarsa coibentazione degli edifici, oggi viviamo in ambienti umidi. Ci sono stanze della casa in cui il tasso di umidità supera il 60-70% e questo favorisce la proliferazione di microrganismi, muffe e acari della polvere, agenti allergenici per i pazienti”.[3]
Da qui l’importanza di valutare l’implementazione di una soluzione capace di areare efficacemente l’ambiente senza creare dispersioni di calore, causa principale degli elevati dispendi energetici tipici della stagione invernale.
Inoltre, le macchine MyDATEC assicurano il comfort abitativo grazie alla costante ventilazione nonché deumidificazione degli ambienti, offrendo quotidianamente il livello ottimale di umidità dell’aria, compreso tra il 45% e il 65% di umidità relativa.
In termini di problematiche per la salute e di impatto sull’inquinamento dell’aria, è importante sottolineare che anche un sistema tradizionale di riscaldamento a legna o a pellet non è del tutto esente da rischi.
Secondo quanto reso noto dalla redazione Medical Care di Humanitas: “La fuliggine prodotta dalla combustione infatti, è un micro-inquinante ambientale con le stesse caratteristiche dello smog urbano e può diventare una fonte di irritazione per le mucose, particolarmente rischiosa per i pazienti già colpiti da malattie che interessano l’apparato respiratorio”.[4]
Rischi per la salute e per l’ambiente che possono essere del tutto scongiurati con l’installazione di un moderno impianto di ventilazione meccanica controllata termodinamica dalla massima efficienza energetica.
Le soluzioni MyDATEC, grazie al recupero di calore sull’aria estratta della VMC termodinamica a doppio flusso, offrono infatti le migliori prestazioni sul mercato grazie ad un consumo di energia
elettrica fino a 5 volte inferiore rispetto alla quantità di energia termica resa (potenza media fornita da 2 a 3.5 kW). Inoltre, sempre in ottica di risparmio energetico, è utile sottolineare che i consumi e la regolazione della temperatura possono essere gestite anche da remoto, grazie all’App sviluppata da MyDATEC che consente anche fuori casa di intervenire sulle impostazioni dell’impianto per garantire un costante comfort abitativo.
1 Canaleenergia.com, “Riscaldamento domestico e qualità dell’aria, lo studio di Innovhub” 26/10/2017
2 Canaleenergia.com, 26/10/2017, cit.
3 Humanitas-care.it, “Quando gli ambienti troppo riscaldati sono un rischio per le vie aeree”, 26/10/2017
4 Humanitas-care.it, 26/10/2017, cit.
[1] Canaleenergia.com, “Riscaldamento domestico e qualità dell’aria, lo studio di Innovhub” 26/10/2017
[2] Canaleenergia.com, 26/10/2017, cit.
[3] Humanitas-care.it, “Quando gli ambienti troppo riscaldati sono un rischio per le vie aeree”, 26/10/2017
[4] Humanitas-care.it, 26/10/2017, cit.