L’Italia è ai primi posti in Europa per consumo di antibiotici negli animali e al secondo posto per consumo umano, oltre a essere tra i Paesi con la prevalenza maggiore di ceppi resistenti (Escherichia Coli, Klebsiella Pneumoniae, Staphylococcus Aureus), che si è attestata tra il 25% e il 50% nel 2015. Lo rivela il XII Rapporto Meridiano sanità, presentato oggi a Roma.
The European House-Ambrosetti ha elaborato un modello che stima i costi relativi alla degenza aggiuntiva in ospedale causata dall’antibiotico resistenza, che risultano pari a circa 319 milioni di euro nel 2016. Nell’ipotesi di uno scenario in cui non si introducano interventi capaci di contrastare l’antibiotico resistenza – sottolineano gli esperti – l’impatto economico potrebbe raggiungere circa 1,8 miliardi di euro entro il 2050.