G7 Salute: ecco il documento finale e la postilla Usa sul clima

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“Ci impegniamo a preparare al meglio i nostri sistemi sanitari per rispondere collettivamente alle minacce attuali e future, per proteggere il benessere dei nostri cittadini e promuovere la salute globale per raggiungere un maggiore sviluppo a livello sociale, economico e della sicurezza”. Esordisce cosi’ il documento finale sottoscritto dai 7 grandi del mondo a Milano, al termine del G7 tematico sulla Salute che si e’ concluso questo pomeriggio.

“I conflitti e le crisi, le disuguaglianze sociali, un ritmo accelerato della globalizzazione ed urbanizzazione, i fattori ambientali, e un incremento dei movimenti e spostamenti di esseri umani” sono stati riconosciuti da tutti come i termini su cui incentrare l’azione futura.

In disaccordo invece gli Stati Uniti sul tema centrale scelto dall’Italia nel suo anno di presidenza, ossia il cambiamento climatico e i suoi effetti sulla salute dell’uomo: per questo nella risoluzione e’ stata scelta una formula sfumata: “Noi riconosciamo la nostra discussione – e non un accordo effettivo, dunque – sull’impatto del clima e dei fattori correlati all’ambiente sulla salute. Riconosciamo che alcuni fattori correlati all’ambiente contribuiscono ad aumentare i rischi per la salute, come quelli associati a modifiche nei modelli delle malattie infettive, eventi climatici estremi, innalzamento del livello del mare, acidificazione degli oceani, inquinamento dell’aria, dell’acqua e del suolo, perdita di biodiversita’, scarsita’ di acqua, insicurezza alimentare e malnutrizione, contaminazione degli alimenti e aumento dei flussi migratori”.

Rimane di fatto solo un invito quello a considerare i vantaggi di “ridurre le emissioni e ad affrontare il degrado ambientale”. Anzi, nelle conclusioni e’ chiara la posizione di distacco del’America nell’era Trump: “Gli Usa intendono esercitare il loro diritto di ritirarsi dall’Accordo di Parigi a meno che non vengano identificati adeguati termini di rinegoziazione. I Ministri della Salute e i Capi delle Delegazioni di Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone e Regno Unito e il Commissario europeo per la Salute e la Sicurezza Alimentare e riaffermano il forte impegno dei Governi ad implementare velocemente l’Accordo di Parigi come dichiarato al Summit G7 di Taormina”.

Rimane dunque solo un sostegno da parte del G7 alle “soluzioni innovative – adottate dalla politica – quali il lavoro intelligente e la mobilita’ sostenibile, l’energia pulita” per ridurre l’impatto ambientale. Nel documento ci si da’ poi appuntamento alla conferenza delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico di Bonn (6-17 novembre 2017) e della terza Assemblea delle Nazioni Unite (Unea-3) sull’ambiente che si riunira’ a Nairobi il 4-6 dicembre 2017. Ribadita la “collaborazione con gli organismi internazionali – presenti Oms, Fao e Banca Mondiale, insieme all’Unicef – cosi’ come con il settore privato, il terzo settore e le comunita’”.

I paesi del G7 si dichiarano “determinati a coordinare gli sforzi, promuovere l’innovazione, condividere conoscenze, informazioni e strumenti”. E riaffermano “l’importanza di rafforzare i sistemi sanitari attraverso specifici percorsi nazionali verso la Copertura Sanitaria Universale (Uhc) senza lasciare nessuno indietro”. Nel documento viene anche riconosciuto “il ruolo centrale di guida e coordinamento dell’Oms” e “le nuove priorita’ strategiche per affrontare l’mpatto dei fattori climatici e ambientali sulla salute”. Solo un accenno pero’ alle “risorse finanziarie dell’OMS” che “devono essere rafforzate attraverso il finanziamento adeguato e sostenibile”. Altro punto all’ordine del giorno, “l’impegno per promuovere e investire in salute e proteggere i diritti delle donne, bambini e adolescenti”.

Un richiamo chiaro invece e’ quello alla “parita’ di genere in tutti gli ambiti, comprese le politiche sanitarie, adottati dal summit G7 di Taormina del 2017 nella Roadmap for a Gender-Responsive Economic Environment”: “Ci impegniamo a rispettare, proteggere e garantire il diritto di donne, bambini e adolescenti ad avere accesso ai piu’ elevati standard di salute fisica e mentale, senza alcuna discriminazione”. Con un’attenzione “speciale alla salute materno-infantile e dei bambini”.

Una condanna netta, quella alla “violenza sessuale e di genere che colpisce donne e ragazze in tutto il mondo”, e altrettanto netta e’ la presa di posizione contro i “matrimoni forzati e la tratta degli esseri umani”. Per quanto riguarda l’antibioticoresistenza, i Paesi del G7 con i loro ministri della Salute si sono espressi in favore della “promozione della produzione di nuovi farmaci, di strumenti diagnostici innovativi e di alternative terapeutiche e preventive”. E’ stato inoltre inserito il tema del controllo degli insetti vettori, riconosciuto il “rischio di trasmissione di malattie infettive emergenti oriemergenti all’interfaccia animale/umana esasperata da un ambiente mutevole”.

Dovra’ essere raggiunta entro il 2020 una “gestione ecosostenibile delle sostanze chimiche e dei rifiuti lungo tutto il loro ciclo di vita, per ridurre al minimo gli effetti negativi sulla salute umana e sull’ambiente”, consapevoli che “e’ fondamentale ridurre l’esposizione all’inquinamento atmosferico e le emissioni nelle aree urbane”.

Sicurezza di acqua pulita e lotta alla malnutrizione in tutte le sue forme: questi i due temi che guardano alla parte meno fortunata del mondo, con un richiamo anche all’esito del “Global Nutrition Summit, tenutosi a Milano il 4 novembre scorso, e alle nuove politiche e gli impegni finanziari espressi al fine di accelerare la risposta globale”. Dovranno essere 500 milioni le persone che usciranno dalla fame entro il 2030 in base all’impegno preso in questi giorni dai 7 grandi del mondo a Milano.

Di contro un accenno e’ stato fatto anche alla lotta all’obesita’ allo spreco di cibo e acqua nel mondo ricco. Su migranti e rifugiati un atteggiamento ancora cauto: “Cercheremo di incrementare l’accesso ai servizi per la salute fisica e mentale ai migranti, ai rigugiati, alle popolazioni in situazioni di crisi” con un occhio soprattutto alla salute mentale di donne e adoloscenti spesso vittime della tratta e anche di violenza nel corso del loro viaggio. Stando al documento sottoscritto, dovranno essere affrontate “le carenze di forza lavoro nel settore della sanita’ (Usa) e la scarsita’ dei fondi stanziati dagli stati per conseguire l’obiettivo di un maggiore accesso all’assistenza sanitaria.

Delusione e’ stata espressa da parte di una delegazione di ong presenti al forum: “Il G7 Salute, che si e’ concluso oggi a Milano, poteva essere l’opportunita’ di fare la differenza per la presidenza italiana. Se gli intenti politici sono apprezzabili, nella dichiarazione manca l’impegno dei paesi G7 a investimenti finanziari concreti e quantificabili e alla realizzazione di un piano di azione operativo che garantisca l’attuazione di tutte le iniziative riportate”.

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