La decisione dell’Unione europea di autorizzare l’utilizzo del glifosato per altri cinque anni “si rivelerà un boomerang perché rallenterà la diffusione di un’agricoltura di qualità, non piu’ dipendente dall’abuso di fertilizzanti e altri prodotti chimici. E questo sara’ un problema anche dal punto di vista della lotta ai cambiamenti climatici”. Lo ha affermato Riccardo Valentini, scienziato del CMCC (Centro Euromediterraneo per i Cambiamenti climatici), in occasione del convegno organizzato dall’associazione di giornalismo ambientale Greenaccord Onlus e dall’Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l’Innovazione dell’Agricoltura del Lazio.
“Al di la’ del dibattito sulle evidenze scientifiche sui danni che il controverso fertilizzante produrrebbe – ha spiegato – la sua proroga e’ di fatto un incentivo a rinviare l’adozione di nuovi modelli agricoli, piu’ sostenibili e piu’ attenti a salute e ambiente”. Il rischio e’ che questo si traduca in un indiretto favore al cambiamento climatico e conduca in direzione opposta a quanto promesso con l’Accordo sul clima di Parigi. “L’agricoltura – sottolinea Valentini – rappresenta attualmente circa il 20% delle emissioni globali. E’ infatti il terzo settore per impatto, subito dopo quelli dell’energia e dei trasporti. Solo l’agricoltura di qualita’ puo’ dare un contributo importante alla riduzione delle emissioni”.