“L’attività di ricerca e il mondo della salute sono legati a doppio filo. Al centro di questo legame c’è innanzitutto la persona, il miglioramento delle sue condizioni di vita, sia in termini di cure contro le patologie, sia in termini di crescita del benessere. Gli anelli di questa catena (ricerca, salute e persona) funzionano se non ci si ferma su quanto è stato acquisito, ma lo si mette continuamente in discussione per trovare risposte sempre più adeguate alle necessità che emergono“: queste le parole dell’assessore regionale all’Università, Ricerca e Open innovation, Luca Del Gobbo, intervenuto oggi a Palazzo Lombardia a Milano in occasione del convegno “Innovazione e ricerca per l’invecchiamento attivo: nuove domande per la ricerca e nuove risposte dall’innovazione”. Innovare “vuol dire essere disposti a un cambio di mentalità importante. Per questo investire in ricerca e innovazione è un fatto prima di tutto culturale“. “La Lombardia è la prima Regione italiana per investimenti in ricerca e innovazione. Con 7,2 miliardi di euro stanziati dalle imprese e 1,4 miliardi dalle istituzioni pubbliche, università e organismi no profit abbiamo raggiunto questo primato. Vogliamo fare di più portando gli investimenti in ricerca e innovazione dall’attuale 2,4% del Pil al 3 nel giro di un anno. Il tema dell’industria della salute è uno dei principali all’interno dei programmi di lavoro della Strategia di specializzazione intelligente che stiamo attuando“.