Eruzione Agung: il mistero dei lampi notturni intorno al vulcano dell’isola di Bali

MeteoWeb

I misteriosi lampi provenienti da un vulcano di Bali, rilevati dal satellite, possono semplicemente essere ridotti a vuoti nella copertura delle nuvole, secondo quanto ha dichiarato un esperto. Gli aumenti di luce sono stati rilevati da sensori a raggi infrarossi da 3.9 micron a bordo del satellite meteorologico geostazionario giapponese Himawari. Descritti come ‘punti caldi’, sembrano emanarsi dall’attivo Monte Agung che ha cominciato ad eruttare nei giorni scorsi.

Le immagini sono state condivise online dall’ex scienziato della NASA Roy Spencer. Scrivendo sul suo sito web, il climatologo ha descritto l’osservazione dei misteriosi lampi notturni, vicino al Monte Agung: “Pensando che fosse solo un’interferenza del sensore, ho esaminato altre aree in cerca di lampi simili e non ne ho trovato nessuno. Ma dopo aver riguardato le immagini notturne durante l’ultima settimana, ho visto un comportamento simile durante le prime fasi delle eruzioni. Sembra che i lampi non siano scariche di fulmini, ma che siano o punti caldi nella porzione da 3.9 micron di questo prodotto, un canale che è anche usato per rilevare gli incendi, o alcune parti della nube d’eruzione che ha una bassa emissività a 3.9 micron.

David Rothery, professore di geoscienze planetarie alla Open University, dice che ci sono una serie di spiegazioni ovvie: ”Nessuno sarebbe sorpreso dalle “misteriose” fluttuazioni infrarosse sulle immagini satellitari. La visibilità dello sfiato incandescente e del materiale incandescente eruttato sul suolo dipende da vuoti nelle nuvole. Alcuni lampi possono essere fulmini, il che è comune durante le eruzioni di cenere a causa del trasporto di particelle dal suolo all’aria, dove le condizioni elettriche sono diverse, quindi si verifica una scarica”.

Il Dottor Rothery, tuttavia, avverte che il peggio potrebbe ancora arrivare. Secondo il Darwin Volcanic Ash Advisory Centre, la cenere al momento è trasportata verso sud-est ad un’altitudine di 21.000 piedi (4 miglia). I funzionari hanno esteso la chiusura dell’Aeroporto Internazionale di Bali per altre 24 ore a causa delle preoccupazioni che i motori dei jet possano bloccarsi nella cenere vulcanica, che si sta muovendo sull’isola, lasciando bloccati 120.000 visitatori in cerca di riparo. Le scosse vulcaniche sono in corso dalle 6:00 GMT circa, (11:30 ora locale) e il rischio di un’eruzione più grande non è passato.

vulcano baliEppure il Dottor Rothery ha anche sentito parlare di persone, inclusi turisti, che si vantavano di aver scalato il vulcano nei giorni scorsi ed ha aggiunto: “C’è un rischio maggiore di essere colpiti da una caduta di sassi o da ‘bombe vulcaniche’. È uno spettacolo ed è eccitante, ma anche piccole esplosioni possono lanciare bombe dalle dimensioni di un mattone che ci ucciderebbero. Anche trovarsi entro i 10 km della zona di esclusione è estremamente stupido e mette a rischio anche le vite degli altri, perché se l’eruzione si intensifica ci saranno flussi piroclastici caldi e devastanti. Fuori dalla zona di esclusione le persone sono al sicuro, e non mettono un carico sulle forze di difesa civile”.

Il Dottor Rothery crede che i flussi piroclastici siano virtualmente inevitabili se l’attuale eruzione diventa grande quanto quella del 1963. I flussi piroclastici contengono una miscela ad alta densità di blocchi di lava caldi, pietra pomice, cenere e gas vulcanici. Si muovono a una velocità molto alta lungo i pendii vulcanici, di solito seguendo le vallate. La maggior parte dei flussi piroclastici è composta da due parti: un flusso inferiore (basale) di frammenti grezzi che si muove sul terreno, e una nube turbolenta di cenere che si alza sopra il flusso basale. La cenere può cadere da questa nube su un’ampia area sottovento rispetto al flusso piroclastico.

Quando la velocità di emissione della cenere diventa troppo alta da sostenere in una colonna di eruzione stabile che si innalza verso il cielo, tutta o parte della colonna che si sta alzando collasserà e la cenere calda precipiterà e filtrerà attraverso il terreno.

In alternativa, i flussi piroclastici possono fuoriuscire direttamente dal cratere. Questo è il motivo principale per cui le autorità locali hanno dichiarato la zona di esclusione di 10 km intorno al vulcano. Un’eruzione di intensità crescente come quella del 1963 potrebbe verificarsi in qualsiasi momento e le persone dentro quella zona non avrebbero il tempo per fuggire. Gli episodi di scosse sismiche intense che si stanno ancora verificando intorno al vulcano suggeriscono che il rischio di un’eruzione di intensità crescente non è passato.

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