Ha una gittata di 13 mila chilometri, può raggiungere “ogni città degli Stati Uniti” e volare a un’altezza di 4.475 chilometri. In poche parole, un record. Sono questi i numeri del nuovo missile balistico lanciato ieri dalla Nordcorea con direzione Giappone e che, secondo gli esperti, è il più potente mai messo a punto dai fedelissimi di Kim. Il nuovo missile, un Hwasong-15, è arrivato a due mesi e mezzo dal lancio di un altro missile balistico a medio raggio nell’Oceano Pacifico, che il 15 settembre aveva sorvolato il nord del Giappone. L’ultima prova di forza di Kim, però, non sembra avere eguali.
IL PIU’ POTENTE – Secondo quanto annunciato da Pyongyang, il nuovo vettore, un Icbm, è il più potente missile balistico intercontinentale mai testano finora ed è dotato di una testata in grado di colpire l’intero continente americano. Se Kim decidesse di fare sul serio, nessuna città statunitense, quindi, sarebbe al sicuro. Il missile è stato lanciato nelle prime ore di mercoledì (le 19.17 di martedì in Italia), ma non ha sorvolato il territorio giapponese, come accaduto in passato: è precipitato a circa 250 chilometri dalle coste nordorientali del Giappone.
LE REAZIONI – Per il segretario alla Difesa Usa, James Mattis, la gittata del nuovo missile è la più lunga tra quelli finora testati dal regime nordcoreano. Il presidente Donald Trump, parlando dalla Casa Bianca ha affermato che gli Stati Uniti intendono affrontare la questione “molto seriamente“, senza fornire ulteriori dettagli. Dopo il lancio del nuovo missile intercontinentale di Pyongyang è intervenuto anche il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, per il quale il nuovo test nordcoreano mostra un “completo disprezzo delle posizioni della comunità internazionale“.
E’ LA PRIMA VOLTA CHE PYONGYANG LANCIA MISSILI SIMILI? – Lo scorso luglio la Corea del Nord ha testato due missili intercontinentali Hwasong-14 raggiungendo un’altezza di 3.000 km e lasciando perplessi molti analisti: parecchi dubitavano allora che Kim potesse mai montare una testata su un vettore. E invece con il test di ieri il Maresciallo ha spazzato via ogni dubbio, dimostrando di aver compiuto notevoli progressi. “C’erano dubbi sulla gamma dei primi due test effettuati da Pyongyang – ha detto alla Bbc Vipi Narang, professore associato di scienze politiche al Mit – e quindi ora hanno aggiustato il tiro. In questo momento è difficile sostenere che nel raggio d’azione della Corea del Nord non ci sia la costa orientale degli Stati Uniti“. Per Narang non ci sono dubbi. Il programma missilistico nordcoreano sta migliorando, i test funzionano a dovere e qualunque siano state le carenze riscontrate nei precedenti test, “a Pyongyang stanno trovando il modo per risolverle“.
“Ottenere questo raggio d’azione così esteso in un arco di tempo così breve è impressionante – rimarca Narang – sono passati da una gittata di 9.500 km a una di 13.000“. Ma c’è chi la pensa diversamente. Il professor David Wright dell’Union of Concerned Scientists sottolinea nel suo blog che il nuovo missile “non sarebbe in grado di trasportare una testata nucleare su questa lunga distanza, dal momento che tale testata sarebbe molto più pesante” del missile stesso.
PERCHÉ IL TEST È STATO EFFETTUATO DI NOTTE? – Per Pyongyang è insolito lanciare un missile di notte, ma è evidente che si tratta di una strategia ponderata e ben attuata. “Mette alla prova la capacità di lanciare un missile sfruttando i vantaggi del buio – sottolinea Narang -. “Se sei preoccupato che gli Stati Uniti possano intercettare le tue manovre, lanciare un missile di notte ti dà un leggero vantaggio. E poi nell’oscurità è più facile nascondere e spostare oggetti“. Certo, non è impossibile intercettare un missile ma “un lancio effettuato ‘al buio’ migliora le capacità di eludere le difese missilistiche“.
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