Accesso per tutti alle cure essenziali. Il diritto alla tutela della salute è una questione di giustizia, deve essere garantito “con un’equa distribuzione” di strutture e di risorse finanziarie, secondo i principi di “solidarietà e di sussidiarietà”. Lo ammonisce il Papa nella lettera inviata al cardinale Peter Turkson, prefetto del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, che oggi in Vaticano chiude i lavori della XXXII Conferenza internazionale sul tema ‘Affrontare le disparità globali in materia di salute’.
Il Papa si sofferma su un aspetto che definisce ‘imprescindibile’: “La compassione è via privilegiata anche per edificare la giustizia, perché, mettendoci nella situazione dell’altro, non solo ci permette di incontrarne le fatiche, le difficoltà e le paure, ma pure di scoprirne, all’interno della fragilità che connota ogni essere umano, la preziosità e il valore unico, in una parola: la dignità. Perché la dignità umana è il fondamento della giustizia, mentre la scoperta dell’inestimabile valore di ogni uomo è la forza che ci spinge a superare, con entusiasmo e abnegazione, le disparità”.
Bergoglio fa un richiamo alle case farmaceutiche convocate alla conferenza per affrontare il problema dell’accesso alle terapie antiretrovirali in età pediatrica. Rifacendosi alla Nuova Carta per gli Operatori Sanitari, il Papa osserva: “le strategie sanitarie, volte al perseguimento della giustizia e del bene comune, devono essere economicamente ed eticamente sostenibili. Infatti, mentre devono salvaguardare la sostenibilità sia della ricerca sia dei sistemi sanitari, dovrebbero al contempo rendere disponibili farmaci essenziali in quantità adeguate, in forme farmaceutiche fruibili e di qualità garantita, accompagnati da un’informazione corretta e a costi accessibili ai singoli e alle comunità”.