Nel cuore della Maremma Toscana, a pochi chilometri da Grosseto, sorge Pitigliano: un paesino dalla conformazione caratteristica, arroccata su uno sperone di tufo, il cui splendido centro storico è anche noto come “la piccola Gerusalemme” per la presenza, da tempo immerore, di una comunità ebraica ben integrata nel tessuto sociale che ha portato molto, sul piano urbanistico, economico e architettonico, a questa zona della Toscana. Ancora oggi come allora, i visitatori, perdendosi nel dedalo di viuzze strette e buie di questo pittoresco borgo, col suo caratteristico odolore di tufo ch risplende ai raggi solari, possono cogliere le testimonianze dei popoli che l’hanno attraversata, dai Romani agli Etruschi sino ai conti Aldovrandeschi che, in epoca medievale, avevano fatto erigere delle solide fortificazioni. Cosa visitare a Pitigliano, ritenuto uno dei borghi più belli d’Italia? Il ghetto, la parte più affascinante, comprendente edifici situati in due vicoli: Vicolo Manin e Vicolo Maghera, chiamati “luoghi Ebrei” perché intorno alla Sinagoga. Tra i locali assolutamente da non perdere: la tintoria, il macello, usato un tempo per lavorare la carne secondo i rituali ebrei; un antico forno in cui veniva cotto il pane azzimo e i dolci per ogni festività. Nell’antico ghetto ebraico si trovava anche una biblioteca che, nel 1865, conteneva 2032 volumi, fungendo da scuola elementare ebraica, la quale cessò di funzionare nellla Seconda Guerra Mondiale, con molti libri dispersi per l’abbandono. Dove essa sorgeva, oggi si trova un piazzale che permette l’ingresso alla Sinagoga, costruita nel 1598 , chiusa nel 1959 per il cattivo stato in cui venne a trovarsi, per poi essere restaurata nel 1995 e oggi visitabile in tutta la sua bellezza. Da non perdere il Duomo di San Pietro e San Paolo, la Chiesa di Santa Maria e San Rocco, quella sconsacrata di Sant’Antonio, oggi adibita a usi civili. Ed ancora, il Palazzo Orsini, costruito sui resti di un convento francescano, che oggi ospita il Museo Diocesano e, fuori le mura, il Santuario della Madonna delle Grazie e il Convento di San Francesco. Da visitare: il Museo archeologico all’aperto Alberto Manzi, il Museo di cultura ebraica la piccola Gerusallemme, il Museo archeologico della civiltà etrusca. Nell’ambito delle tradizioni gastronomiche, gustate lo sfratto, un’insolita leccornia a forma di bastone con impasto esterno fatto di farina, vino bianco, olio d’oliva, zucchero e vanillina, ripieno di miele, noci, scorza d’arancio, noce moscata e semi d’anice, sorseggiando il famoso vino Bianco di Pitigliano.
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Pitigliano: “la piccola Gerusalemme” della Maremma Toscana [GALLERY]
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