Considerato l’antenato di tutti gli agrumi, asieme al cedro e al mandarino, il pomelo, scientificamente noto come Citrus maxima o Citrus grandis, appartenente alla famiglia delle Rutaceae, è originario del sud-est asiatico. Ipocalorico (contiene solo 38 calorie per 100 grammi) esso, dalla forma leggermente schiacciata, con colore della buccia che varia dal verde all’arancio chiaro, e con spicchi polposti dal gusto non aspro come quello del limone, né amarognolo come quello del pompelmo ma decisamente più dolce, è ricco di fibre alimentari, contrastando la stitichezza, facilitando la digestione ed il transito intestinale. Diuretico, grazie alla vitamina C, dalla nota azione antiossidante, combatte i radicali liberi, rallentando l’invecchiamento e attenua le infezioni urinarie. Inoltre, grazie alla carnitina palmitoil transferasi, un enzima brucia grassi, è consigliato per chi desidera perder peso.
Ma non è tutto: il potassio, dalle proprietà vasodilatatrici, apporta benefici contro l’ipertensione e all’apparato cardiocircolatorio in genere, evitando i crampi alle gambe, mentre la pectina contrasta l’aterosclerosi. Come consumare il pomelo? Al naturale, sotto forma di succhi, spremute o confetture, come ingrediente per fantasiose insalate o per accompagnare i legumi. In Cina la buccia del pomelo stufata o candita è molto apprezzata. Esso, chiamato anche pampaleone o sciadocco da Shaddock, capitano di una nave che, verso fine 1600, portò l’agrume in Giamaica, si conserva sino a una settimana in frigo, mentre solo qualche giorno a temperatura ambiente.