“Ci troviamo di fronte a un preoccupante futuro ‘post-antibiotico’ nel quale potremmo non essere più in grado di effettuare interventi chirurgici importanti e trapianti di organi, o impiantare efficacemente dispositivi come protesi dell’anca o nuove valvole cardiache. Entro il 2050 la resistenza antimicrobica potrebbe uccidere una persona ogni tre secondi e diventare una causa di morte più comune del cancro“: lo hanno dichiarato Vytenis Andriukaitis, commissario Ue per la Salute e la sicurezza alimentare, e Carlos Moedas, commissario per la Ricerca, la scienza e l’innovazione, in occasione della Giornata europea degli antibiotici. La resistenza antimicrobica è infatti “una delle più grandi minacce per la salute globale“, all’origine di 25.000 decessi l’anno, con spese sanitarie e perdite di produttività per 1,5 miliardi di euro.
“E’ più che mai necessario un forte impegno nella comunicazione. La sensibilizzazione non è però sufficiente: è necessario intervenire per colmare le differenze e portare tutti gli Stati membri al livello dello Stato che ha conseguito i migliori risultati“.