In due immagini il sunto del lungo viaggio di Cassini verso il sesto pianeta del Sistema Solare, Saturno.
La prima a sinistra risale ad uno dei primissimi ‘scatti’ d’autore del veterano dello spazio, realizzata – spiega l’Agenzia Spaziale Italiana – utilizzando la telecamera ad alta risoluzione ad angolo stretto a bordo della navicella. La veduta è stata scattata il 13 luglio 2001, ad una distanza di circa 510 milioni di chilometri, e guarda verso il versante soleggiato degli anelli da 20 gradi al di sotto del loro piano, con una risoluzione di 3100 chilometri per pixel.
L’immagine a destra, invece, è una delle ultime dell’archivio Cassini, scattata ventiquattro ore prima del ‘Grand Finale’ – il tuffo nella densa atmosfera di Saturno – e realizzata con una camera grandangolare a risoluzione più bassa, capace di catturare solo una piccola parte del pianeta. L’istantanea, realizzata in spettro visibile, guarda verso gli anelli da 6 gradi a nord dell’equatore ad una distanza di circa 579mila chilometri da Saturno. La risoluzione è di 35 chilometri per pixel.
Frutto della collaborazione tra Nasa, Esa ed Asi, la missione Cassini ha avuto come obiettivo lo studio di Saturno e del suo sistema di anelli e lune, con particolare riguardo a Titano. La complessità del pianeta e del suo vasto ‘entourage’ di satelliti naturali, infatti, rappresenta un elemento di grande rilievo per analizzare i processi di evoluzione di un sistema planetario.
Lanciata il 15 ottobre 1997, Cassini ha raggiunto Saturno dopo 7 anni di viaggio, durante i quali ha percorso oltre 3 miliardi e mezzo di chilometri, inserendosi nell’orbita del pianeta il 1° luglio 2004. Superata brillantemente la ‘maggiore età’, la sonda è stata attiva fino al 15 settembre 2017, giorno del suo ‘Grand Finale’.