Scoperto un “mostro cosmico” che mette in crisi gli scienziati: un mistero che cambia l’astronomia

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E’ stato scoperto un pianeta grande come Giove, che ha aperto una serie di interrogativi a cui non è possibile ora dare risposte. NGTS-1b – descritto in uno studio in via di pubblicazione sui Monthly Notices of the Royal Astronomical Society – orbita attorno ad una stella che, per dimensioni, è appena la metà del Sole. Secondo gli scienziati è molto difficile spiegare l’abbinamento tra un pianeta così grande e una stella così “piccola”.

Il sistema scoperto recentemente è collocato a circa 600 anni luce dalla Terra. La distanza tra il pianeta e la sua stella è pari ad appena il 3% della distanza che separa la Terra dal sole. NGTS-1b, caratterizzato da una temperatura superficiale di circa 530 gradi, impiega 2,6 giorni per percorrere un’orbita.

Per gli scienziati resta un autentico mistero sia stato possibile attrarre una quantità di materiale così grande da formare un pianeta enorme a distanza ravvicinata. Il mostro cosmico è stato scovato studiando la diminuzione della luce emessa dalla stella madre a causa del transito ravvicinato del suo pianeta, che provoca piccole e brevi eclissi.

La scoperta di NGTS-1b è stata per noi una sorpresa totale“, ha dichiarato il professor Daniel Bayliss, dell’università di Warwick, che ha coordinato il team di astronomiche ha effettuato la scoperta. “Non si riteneva che pianeti così grandi potessero esistere in rapporto a stelle così piccole“.

NGTS-1b è stato difficile da scoprire, nonostante sia un pianeta ‘mostruoso’, perché la sua stella di riferimento è piccola e poco visibile. Stelle di questo tipo sono le più comuni, quindi è possibile che ci siano altri pianeti giganti in attesa di essere scoperti“, ha spiegato Peter Wheatley, docente dell’Università di Warwick.

NGTS-1b è il primo pianeta scoperto da una rete di 12 telescopi di nuova generazione nel deserto di Atacama, in Cile, cuore del programma ‘The Next-Generation Transit Survey‘ (NGTS) dell’Osservatorio europeo meridionale (ESO). Lo strumento robotico Ngts è un array di dodici telescopi da 20 cm ciascuno progettati per riconoscere i lievi cali di luminosità delle stelle provocati dal transito di un pianeta, una sorta di mini-eclissi parziali. La scoperta di NGTS-1b è stata successivamente confermata da osservazioni di follow-up condotte all’osservatorio Eso di La Silla.

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