Una circonferenza dell’addome sopra la media, colesterolo, glicemia e pressione del sangue oltre i livelli raccomandati: sono le caratteristiche del rischio metabolico, tra le principali cause di malattie cardiache e vascolari. Si tratta di una condizione che interessa circa il 25% degli uomini ed addirittura il 27% delle donne.
Si tratta di numeri altissimi, pari a circa 14 milioni di persone in Italia, e ancora più alti nel resto d’Europa e negli Stati Uniti, dove è obeso o in sovrappeso una persona su tre, e nel resto del mondo. E dato che lo studio della sindrome metabolica è una delle principali chiavi per migliorare a costo zero la prevenzione cardiovascolare, gli esperti europei si incontreranno a Stoccolma (Svezia) dall’1 al 3 dicembre 2017 in occasione del Simposio “Cardiometabolic Risk and Vascular Disease: from Mechanisms to Treatment” organizzato dal Karolinska Institute di Stoccolma con il supporto della Fondazione Internazionale Menarini.
«Gli obiettivi del simposio sono la condivisione delle più recenti conoscenze relative ai progressi nella fisiologia, nella diagnosi e nel trattamento del rischio cardiometabolico e il suo impatto nella pratica clinica» spiega Francesco Cosentino, Direttore dell’Unità di Cardiologia del Karolinska Institute & Karolinska University Hospital di Stoccolma. «Il programma scientifico copre uno spettro di temi tra cui la relazione tra sistema immunitario e metabolismo, tra infiammazione e aterosclerosi, le strategie di prevenzione delle patologie cardiovascolari, la gestione dell’obesità e dell’insulino-resistenza, il controllo dell’aterotrombosi, della glicemia, del diabete, della sindrome coronarica acuta e dello scompenso cardiaco».