Ci sono alcuni segnali e sintomi che siamo portati a osservare nel corso della vita, disturbi che notiamo una tantum o che tendono a ripetersi nel tempo, e che spesso ci fanno allarmare e che è importante non trascurare: è bene innanzitutto chiarire che però non esistono sintomi che permettono inequivocabilmente di riconoscere l’insorgenza di un tumore, ma piuttosto segnali che è bene non fare passare inosservati e che ci devono spingere a rivolgerci al medico per escludere il rischio cancro o affrontarlo il prima possibile e nel migliore dei modi. Se il sintomo è spia di un tumore, approfondire subito la causa rivolgendosi al proprio medico può consentire una diagnosi precoce, che a sua volta può cambiare sostanzialmente l’andamento e l’esito della malattia o il peso delle cure.
Tra i segnali da riconoscere ve ne sono alcuni generali, che riguardano tutto l’organismo, e altri localizzati, specifici per i singoli organi, ecco quali sono secondo l’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro:
Segnali generali
Perdita di peso involontaria – Si insiste tanto sui benefici del perdere peso, ché lo spostamento indietro dell’ago della bilancia viene quasi sempre interpretato in senso positivo. Se però il dimagrimento è significativo e non si può spiegare con un cambiamento degli stili di vita (non necessariamente una vera e propria dieta, ma anche l’introduzione di nuove abitudini alimentari diverse dalle precedenti o un incremento sostanziale dell’attività fisica), è bene escludere che a provocarlo sia una malattia, non necessariamente tumorale. Indipendentemente dal fatto che il fenomeno si associ o meno a perdita di appetito, per tutti o per determinati alimenti, è bene parlarne con il proprio medico, per capire insieme quale potrebbe esserne la causa.
Febbre – Il rialzo della temperatura corporea è tipico delle malattie infettive, e nella maggior parte dei casi dura pochi giorni, il tempo necessario alle difese dell’organismo a eliminare batteri e virus. Se persiste per settimane o mesi oppure ricorre di frequente, può esprimere la risposta a infezioni particolari, più difficili da combattere, ma talvolta può indicare anche la risposta del sistema immunitario ad alcune forme di tumore, soprattutto linfomi e leucemie.
Ittero – La colorazione giallastra della pelle e delle sclere, cioè la parte bianca dell’occhio, è tipica di molte malattie del fegato e delle vie biliari, che nella maggior parte dei casi sono di natura diversa dal cancro. Talvolta, tuttavia, un tumore a livello di questi organi può ostruire il normale deflusso della bile provocando un aumento della concentrazione di bilirubina nel sangue e quindi il tipico colorito itterico.
Abbondanti sudorazioni notturne – Capita alle donne in menopausa di svegliarsi nel cuore della notte completamente bagnate di sudore. Il fenomeno può essere provocato in entrambi i sessi e a tutte le età anche da determinate infezioni e dall’uso di certi medicinali, ma può anche rivelare la presenza di particolare forme di tumore, come certi linfomi.
Prurito – La comparsa di un prurito persistente e diffuso a tutta la superficie del corpo può dipendere da una pelle troppo secca o da varie condizioni banali, ma può anche essere specchio di una malattia del fegato o di un linfoma.
Dispepsia – La dispepsia, con nausea o mal di stomaco, è un disturbo molto comune, soprattutto dopo pasti abbondanti, grassi o molto speziati. Se tuttavia compare improvvisamente, è particolarmente fastidiosa o dolorosa e persiste nel tempo occorre farla valutare dal medico.
Segnali localizzati
Nei – Come per la comparsa di noduli, anche l’aspetto della propria pelle va ben conosciuto e tenuto sotto controllo. È normale che nel corso della vita compaiano nuovi nei. Ma se questi hanno un aspetto diverso dagli altri, prudono, sanguinano, aumentano rapidamente di dimensione o cambiano forma e colore nel giro di settimane o mesi è bene farli controllare. Queste precauzioni sono particolarmente importanti per chi ha avuto casi di tumore della pelle in famiglia oppure ha la pelle chiara, si scotta facilmente, o tende ad avere efelidi o molti nei.
Vesciche o ulcere – Lesioni di questo tipo che compaiono sulla pelle o sulle mucose della bocca, della vulva o del pene, devono essere fatte vedere al medico. Possono avere cause infettive oppure, come le afte in bocca, associarsi a condizioni di particolare stanchezza e stress, ma anche queste, se non si risolvono in tre settimane, richiedono accertamenti.
Tosse e/o voce rauca – Anche disturbi comuni come la tosse o l’abbassamento della voce, se non passano in tre settimane, tendono a peggiorare o si accompagnano a striature di sangue, devono essere riferiti al medico, soprattutto in un fumatore o in un ex fumatore, più a rischio per tumori del polmone o della laringe.
Difficoltà a deglutire – In presenza di una sensazione di dolore o di una difficoltà a deglutire (disfagia) che dura da due settimane è bene escludere la presenza di un tumore dell’esofago.
Difficoltà a urinare – I disturbi urinari sono molto comuni soprattutto negli uomini a partire da una certa età, ma sono frequenti anche nelle donne giovani. In questo secondo caso derivano più spesso da infezioni delle vie urinarie, mentre negli uomini dipendono nella maggior parte dei casi da un ingrossamento benigno della prostata, normale con il passare degli anni. Sarà il medico a valutare se nel singolo caso occorrono ulteriori accertamenti per escludere che il disturbo non nasconda un tumore.
Difficoltà a respirare – La mancanza di fiato si accompagna all’avanzare dell’età e soprattutto nei bronchitici cronici può essere importante. Tuttavia se compare in una persona sana o peggiora in tempi brevi è bene parlarne con il proprio medico.
Sanguinamenti – Ogni sanguinamento anormale da qualunque orifizio del corpo (con le feci, le urine, nel vomito o a livello vaginale) deve essere riferito al medico. La presenza del sangue nelle feci dipende nella maggior parte dei casi da emorroidi o altre lesioni banali e quello nelle urine può anche essere provocato da calcoli o infezioni, ma in entrambi i casi è bene parlarne con il proprio medico. Non bisogna poi esitare ad approfondire il disturbo se il sangue compare nel catarro espettorato con la tosse. Non è il caso di allarmarsi, perché il fenomeno può trovare spiegazioni più rassicuranti di un sospetto tumore, ma richiede subito approfondimenti, soprattutto nei fumatori. Le perdite di sangue dal naso sono in genere le più innocenti e solo in rarissimi casi, se molto ricorrenti e abbondanti, sono premonitrici di una leucemia. Nelle donne la comparsa di perdite ematiche tra una mestruazione e l’altra (spotting) è comune in chi prende la pillola contraccettiva. Tuttavia anche questi fenomeni, soprattutto se si verificano dopo i rapporti sessuali o dopo la menopausa, richiedono accertamenti.
Disturbi intestinali – In presenza di un cambiamento della propria regolarità intestinale, con la comparsa di stipsi o diarrea oppure con la presenza di sangue nelle feci, si consiglia sempre un controllo dal proprio medico. Oltre nove casi su dieci di tumori intestinali si verificano negli ultracinquantenni, per cui nelle persone più giovani è più probabile che la stipsi sia legata agli stili di vita e la diarrea a infezioni o altre patologie. In ogni caso, se i disturbi si protraggono per più di un mese, è bene sentire il proprio medico. La sensazione di gonfiore addominale è molto comune tra le donne, e nella maggior parte dei casi dipende da una sindrome del colon irritabile. Se tuttavia è particolarmente fastidiosa e persistente è bene riferirla al ginecologo perché escluda la presenza di un tumore dell’ovaio.
Dolore – Diversamente da quanto si può pensare il dolore non è uno dei sintomi più comuni e precoci del cancro, a meno che la malattia non sia localizzata alle ossa. Tuttavia, è bene ricordare che in rari casi una lombalgia può indicare un tumore dell’ovaio o del colon, un forte e persistente dolore alla spalla può essere provocato da un tumore al polmone, così come dolori addominali hanno molte altre spiegazioni ma in alcuni casi possono dipendere da un tumore del pancreas o dello stomaco. Un tumore cerebrale, infine, può provocare forti mal di testa, che il medico, con gli opportuni accertamenti, distinguerà da quelli tipici delle comuni cefalee o emicranie.