Il mistero del sottomarino scomparso nell’Atlantico: aveva comunicato problemi, finora captato nessun segnale

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Nella sua ultima comunicazione con la base navale, il sottomarino argentino scomparso mercoledì con 44 persone a bordo al largo della costa argentina, aveva segnalato problemi alle batterie, probabilmente un “cortocircuito“: lo hanno svelato fonti della marina argentina, aggiungendo che al sommergibile era stato quindi ordinato di tornare alla base seguendo la rotta più breve.

Inoltre nelle ultime ore è stato reso noto che le chiamate satellitari intercettate sabato nel corso della missione di ricerca e salvataggio del San Juan non provenivano dal sottomarino disperso: lo ha spiegato il portavoce della Marina argentina Enrique Balbi, sottolineando che l’ultima comunicazione arrivata dall’equipaggio risale a mercoledì scorso. “Le chiamate (registrate sabato, ndr) non corrispondono al telefono satellitare del sottomarino San Juan“, ha precisato.

Finora nessun segnale captato

sottomarino scomparso
LaPresse/Reuters

Il sottomarino “e’ dotato di boe rilasciabili che una volta raggiunta la superficie trasmettono via radio la posizione, ma anche di fumate luminose e di telefoni subacquei che permettono le comunicazioni sott’acqua. Ma al momento non risulta che sia stato impiegato nessuno di questi sistemi“: lo ha dicharato all’ANSA il capitano di vascello Decio Trinca, del Reparto sommergibili dello Stato maggiore della Marina militare, che segue la vicenda del sottomarino disperso.

Cause ancora sconosciute

“Finora vi sono solo illazioni. In buona sostanza, sono venute a mancare le previste comunicazioni di routine ad orari prestabiliti tra il sottomarino ed il suo comando a terra, ma non conosciamo ancora cosa sia successo”: spiega ancora all’ANSA il capitano di vascello Trinca. “Le ipotesi che si possono fare sono molteplici, ma restano ipotesi“. “Per noi sommergibilisti i problemi piu’ temuti sono vari: l’ingresso di acqua nel battello, l’incendio, avarie che possono interessare il sistema elettrico, le propulsioni, il governo del mezzo o le telecomunicazioni. E poi, ovviamente, le collisioni“.

Anche Italia nel coordinamento soccorsi

Anche un ufficiale sommergibilista italiano concorre al coordinamento delle attivita’ di ricerca del sottomarino: si tratta, spiega all’ANSA il capitano di vascello Decio Trinca, di un capitano di fregata che e’ presente, “in una posizione chiave, all’interno dell’Ismerlo” (International sub marine escape and rescue liaison office), l’organismo internazionale nato per il coordinamento internazionale in caso di ricerca e soccorso per sottomarini. “Grazie all’azione di coordinamento dell’Ismerlo tutte le Nazioni dotate di una componente sommergibili, tra le quali l’Italia, hanno messo in campo le azioni necessarie alla ricerca del sottomarino San Juan“.

La Marina italiana ha già messo a disposizione il proprio personale specializzato e le proprie competenze.

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