Ogni anno in Italia il Papillomavirus umano è responsabile di circa 6.500 casi di cancro, nelle donne e negli uomini. Per prevenire l’infezione e le malattie, all’Istituto europeo di oncologia di Milano è disponibile un nuovo ‘scudo‘. “L’Ieo è fra i primi centri in Italia” a utilizzare “il vaccino nonavalente anti-Hpv – spiega l’Irccs fondato da Umberto Veronesi – in grado di prevenire i tumori causati da 9 tipi del virus. Rispetto ai vaccini precedenti, attivi contro al massimo 4 ceppi virali, quello di ultima generazione” viene descritto come “più efficace contro il tumore del collo dell’utero ed estende la protezione ad altre forme di cancro Hpv-correlate come quelli dell’ano, della vulva e della vagina, per i quali non esiste altro strumento né di prevenzione né di diagnosi precoce“. “Con il nuovo vaccino nonavalente – dichiara Eleonora Preti dell’Unità di Ginecologia preventiva Ieo – raggiungiamo una copertura vaccinale per il tumore della cervice fino al 90%, rispetto al 70% di quello precedente. Sin dall’introduzione del primo vaccino anti-Hpv, Ieo è stato un promotore delle campagne vaccinali e oggi siamo felici di poter proporre alle nostre donne il miglior vaccino reso finora disponibile dalla ricerca internazionale“.
Il vaccino anti-Hpv nonavalente “ha dimostrato un potenziale di prevenzione del 90% per il cancro del collo dell’utero, del 75-85% per le lesioni precancerose Cin 2/3, dell’85-90% per il cancro della vulva, dell’80-85% per il cancro della vagina, del 90-95% per il cancro dell’ano e del 90% per i condilomi genitali“. Dati importanti, se si pensa che “in Europa ogni anno 39.500 tumori anogenitali, 342 mila casi di lesioni anogenitali di alto grado e 760 mila di condilomi genitali sono causati dai tipi di Hpv coperti dal nuovo vaccino“. “Il nuovo vaccino nonavalente – conclude Preti – ha dimostrato di essere ben tollerato. In pochi mesi in Ieo abbiamo somministrato quasi 100 dosi senza avere praticamente alcun effetto collaterale indesiderato“.