Un numero preciso di ore nelle scuole da utilizzare per lezioni di educazione sanitaria, in modo da informare approfonditamente i ragazzi sulle malattie infettive, sui vaccini e sugli argomenti più importanti della salute pubblica: “In questo modo forse un giorno riusciremo revocare l’obbligo vaccinale e rendere i cittadini meno vulnerabili alle ‘fake news’ che circolano in rete e mettono in pericolo la salute di tutti“: lo propone Ivan Gardini, presidente di EpaC onlus, l’associazione di pazienti con epatite C, a margine della presentazione, oggi a Roma all’interno di Roma Web Fest, della web serie ‘Epatite C Zero‘, 5 episodi in onda a partire dal 28 novembre su epatiteczero.it. Una formula per informare in modo semplice e diretto sulla malattia e sulle nuove possibilità di cura. “Riuscire a trovare i modi giusti per comunicare informazioni corrette è fondamentale, soprattutto oggi“
“Ci siamo accorti, nella nostra esperienza punto di riferimento per i pazienti, che tutti i cittadini hanno tanti dubbi sulle malattie infettive trasmissibili in generale. Purtroppo su Internet si trova qualunque cosa. E gli stessi medici si stanno domandando come veicolare un’informazione chiara, pulita, esente da ‘stupidaggini’. Per questo credo che si dovrebbe partire dall’inizio, cominciando a introdurre un po’ di educazione sanitaria nelle scuole. Penso che, insieme all’educazione sull’epatite C, sarebbe utile introdurre nelle scuole un pacchetto di informazioni per educare i ragazzi soprattutto sulle ricadute negative nel non fare i vaccini o non usare precauzioni nei rapporti sessuali“. “E’ lo Stato che deve informare e far crescere la cultura della prevenzione. Quando infatti si ricorre all’obbligo, come si è fatto con i vaccini, vuol dire che si è fallito sulla comunicazione. Oggi l’obbligo ovviamente è necessario, ma se educhiamo i nostri ragazzi un giorno potremmo revocarlo“.