E’ dal 1997 che l’Italia collabora al progetto SETI (Search for Extra-Terrestrial Intelligence), il programma per la ricerca di intelligenze extraterrestri lanciato nel 1960 dall’astronomo americano Frank Drake.
“Da allora abbiamo captato moltissimi segnali, alcuni dei quali sospetti e alcuni veramente intriganti, ma finora mai confermati“, ha dichiarato all’ANSA l’astronomo Stelio Montebugnoli, che ha lavorato al radiotelescopio di Medicina (Bologna) dell’Istituto Italiano di Astrofisica (Inaf).
“Abbiamo fatto osservazioni fino al 2008“, ma i risultati sono stati “purtroppo negativi“. “Si suppone che ET, nel caso si volesse far sentire, ci invii una segnale radio molto semplice e che in natura non esiste, facilmente distinguibile dai segnali radio naturali che arrivano dal cielo alle antenne dei grandi radiotelescopi. Ma in primo luogo non è affatto detto che ET voglia farsi sentire“. Bisognerebbe forse “cambiare approccio” e “introdurre nuovi paradigmi di ricerca“. Magari “abbiamo osservato nel modo, nel punto o nel momento sbagliato“.