Al Cardarelli di Napoli “l’implantologia zigomatica con tecnica piezoelettrica” nel reparto di Chirurgia Maxillo Facciale

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All’indomani del Premio Innovazione dello SMAU, ricevuto per l’attività di formazione e per il lavoro della Robotic Accademy, il Cardarelli di Napoli torna ad eccellere e lo fa stavolta nel campo della chirurgia Maxillo Facciale. Nel pomeriggio di ieri l’equipe di Salvatore Parascandolo (Direttore Unità Operativa Maxillo Facciale del Cardarelli), con la collaborazione del fiorentino Andrea Tedesco (chirurgo specialista in odontostomatologia) ha portato a termine con successo un intervento di “implantologia zigomatica con tecnica piezoelettrica”. Si tratta di un’operazione innovativa, mai eseguita prima nell’Italia meridionale. L’intervento ha restituito il sorriso ad un paziente vittima di un incidente nel 1994, affetto oggi da edentulia (mancanza di denti) post-traumatica, aggravata da una severa atrofia ossea. «L’intervento – sottolinea il direttore generale Ciro Verdoliva – conferma, qualora ve ne fosse bisogno, la vocazione e la volontà dell’Azienda Cardarelli ad aprirsi a tutte le tecnologie innovative. E’ l’ulteriore dimostrazione di come il Cardarelli sia un centro di eccellenza e di riferimento non solo dal punto di vista assistenziale, ma anche per  la ricerca e la formazione, come dimostra il corso teorico-pratico su preparati anatomici umani sulla metodica piezoelettrica in implantologia tradizionale e zigomatica che si tiene in questi giorni presso il centro di biotecnologia della nostra azienda, al quale partecipano allievi provenienti da tutta Italia».

La chirurgia piezoelettrica

«Questo tipo di intervento – spiega Salvatore Parascandalo –  si basa sul taglio dell’osso (osteotomia) e sul rimodellamento (osteoplastica) eseguito grazie a un apparecchio che utilizza microvibrazioni ultrasoniche di pochissimi micrometri nel totale rispetto dei tessuti molli, ai quali non si causano danni nemmeno in caso di contatto accidentale». Il chirurgo spiega che la «chirurgia piezoelettrica consente di ridurre al minimo tutti i rischi intra e post operatori; l’implantologia zigomatica è stata finora eseguita esclusivamente con strumenti rotanti, utilizzando frese necessariamente molto lunghe, il cui controllo è particolarmente difficile». Le gravi patologie, persino la cecità, derivanti dall’utilizzo di frese non perfettamente controllabili, hanno nel tempo impedito la diffusione dell’implantologia zigomatica, mentre la tecnica piezoelettrica consente finalmente una diffusione più ampia di questa metodica riabilitativa.

Lavorare per garantire salute 

Nel perseguire il motto del direttore generale Ciro Verdoliva, questa metodica implantare offre una grande opportunità ove non sia possibile l’implantologia tradizionale. L’implantologia zigomatica trova le sue principali indicazioni nei casi di riabilitazioni post oncologiche e post traumatiche, ma soprattutto nei casi di gravi atrofie ossee mascellari, che sono i casi più diffusi. Tantissime persone obbligate a indossare dentiere poco stabili vivono la propria condizione di edentulia quasi come un’umiliazione, mentre l’implantologia zigomatica consente l’applicazioni di protesi stabili e confortevoli, migliorando la qualità della vita.

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