L’Uganda è tra i paesi subsahariani dove il colera resta un problema ricorrente, nonostante i progressi nella scienza e nella tecnologia per la prevenzione e nella diagnosi e cura della malattia. Ora i ricercatori hanno identificato i focolai di colera in tutta l’Uganda per aiutare a indirizzare gli interventi. Si stima che la malattia, causata dall’ingestione di cibo o acqua contaminati dal batterio Vibrio cholerae O1 o O139, infetti fino a 4 milioni di persone all’anno in tutto il mondo e che porti a decine di migliaia di morti. Nell’Africa subsahariana il tasso di mortalità è superiore al 2%. Le epidemie avvengono regolarmente in Uganda dal 1971 e una serie di misure preventive e di controllo è attualmente in atto.
Nel nuovo studio, Mohammad Ali, della Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health, e i suoi colleghi hanno studiato i dati sull’epidemia di colera a livello distrettuale raccolti dal Ministero della Salute dell’Uganda, che vanno dal 2011 al 2016. Inoltre, sono stati utilizzati dati già esistenti sulla popolazione, sulle precipitazioni, sull’acqua, sulla raccolta dei rifiuti e sull’igiene. Il team ha identificato i focolai di colera come distretti il cui centro si trovava all’interno di un gruppo di casi a rischio significativamente elevato o in cui un gruppo coincideva completamente con un distretto.
Il team ha identificato 22 distretti ad alto rischio di colera sui 112 distretti totali che hanno riportato epidemie durante il periodo dello studio. 13 dei distretti sono vicino al confine della Repubblica Democratica del Congo e 9 vicino al confine con il Kenya. Il rischio di avere colera in questi punti è da 2 a 22 volte più alto che in qualsiasi altra zona del paese. Una breve distanza dai confini della Repubblica Democratica del Congo o del Kenya, la vicinanza al fiume Nilo e a laghi condivisi a livello internazionale e precipitazioni annuali più alte in un distretto sono tutti fattori associati al rischio di avere il colera in quel distretto.
I ricercatori sostengono: “I risultati del nostro studio potrebbero essere usati come guida per rafforzare il programma di controllo del colera in Uganda. Poiché la maggior parte dei distretti-focolai è vicina ai confini della Repubblica Democratica del Congo e del Kenya, una stretta collaborazione con questi paesi sarebbe un’efficace strategia per controllare il colera in questa parte del mondo”.