La Corea del Sud ha esortato la Corea del Nord a “porre fine alle sue provocazioni temerarie”, dopo le nuove sanzioni approvate dal Consiglio di sicurezza dell’Onu contro Pyongyang, e ad accettare “il percorso di dialogo” proposto da Seul.
Il ministero sudcoreano degli Esteri ha espresso in una nota il suo appoggio alle misure punitive approvate ieri dall’Onu, in cui si limita ancora di più l’accesso della Corea del Nord ai prodotti petroliferi, si vietano le esportazioni in vari settori e si esorta il Paese a far rientrare in patria i cittadini che lavorano all’estero.
“Esortiamo nuovamente Pyongyang a porre fine alle sue provocazioni temeraria e ad accettare la via del dialogo verso la pace e la de-nuclearizzazione che il nostro governo e la comunità internazionale hanno proposto“, si legge nel comunicato.
Seul sottolinea anche che le sanzioni ulteriori “sono un altro segno della ferma determinazione del Consiglio di sicurezza a non tollerare in nessun modo i continui sviluppi nucleari e missilistici da parte del Nord“. Le misure approvate ieri sono una risposta al lancio, a fine novembre, di un missile balistico a lungo raggio, capace di colpire qualsiasi punto del territorio americano. Washington è stata il grande fautore delle nuove sanzioni e ha ottenuto il sostegno degli altri 14 membri del Consiglio di sicurezza, inclusi Cina e Russia.