E’ stato presentato oggi a Roma al ministero della Salute il progetto Interceptor, finanziato con 3,9 milioni di euro e che coinvolgerà 400 pazienti con lievi deficit cognitivi, sui quali saranno valutati 7 biomarcatori, per capire quali sono in grado di selezionare con maggiore precisione l’evoluzione dell’Alzheimer a 3 anni dalla diagnosi.
La malattia di Alzheimer rappresenta la più frequente patologia neurodegenerativa. A oggi non esistono farmaci in grado di fermare o far regredire la malattia e tutti i trattamenti disponibili puntano a contenerne i sintomi o limitarne l’aggravarsi per alcuni mesi.
Negli ultimi anni l’approccio più frequente della ricerca è quello di sviluppare un intervento farmacologico precocissimo sulle prime fasi della malattia in cui i sintomi sono minimi. Diventa così essenziale l’individuazione di biomarcatori che consentano di predire la conversione verso la demenza di Alzheimer dei pazienti con lieve compromissione delle funzioni cognitive, o individui con rischio maggiore di sviluppare malattia di Alzheimer (circa 735.000 persone in Italia).
Il ministero della Salute e l’Agenzia italiana del farmaco, insieme a un gruppo di esperti sulle demenze, ha dato avvio ad una serie di attività programmatiche, al fine di essere pronti a gestire l’evenienza dell’arrivo sul mercato di uno o più farmaci capaci di prevenire o curare la demenza di Alzheimer.
Nei prossimi anni termineranno le sperimentazioni di oltre 50 farmaci potenzialmente in grado di rallentare/arrestare l’Alzheimer, ma molti di essi agiranno solo nelle forme ‘prodromiche’ di malattia che appartengono a una condizione definita Mild Cognitive Impairment.
Gli esperti, quindi, hanno disegnato lo studio osservazionale Interceptor che coinvolgerà 400 pazienti con lievi deficit cognitivi, di età compresa tra 50 e 85 anni, distribuiti in 5 centri italiani, specializzati nella diagnosi e nella cura della demenza di Alzheimer. Saranno valutati 7 marcatori selezionati sulla base dell’evidenza scientifica a oggi disponibile, al fine di stabilire quali siano più sensibili e specifici per predire la conversione del lieve declino cognitivo in demenza di Alzheimer. Il costo totale stimato per i 400 pazienti è pari a euro 3.950.000.