Gelicidio, Centro/Nord in ginocchio: la “pioggia congelata” manda in tilt Piemonte, Liguria, Toscana ed Emilia Romagna [FOTO LIVE]

Gelicidio
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Ampiamente previsto nei giorni scorsi, il gelicidio sta colpendo varie zone del Centro/Nord Italia in modo particolare nelle valli dell’Appennino Tosco/Emiliano, tra Toscana ed Emilia Romagna, e tra basso Piemonte e Liguria. Tra le località più colpite, il Comune appenninico di Fanano in provincia di Modena. Il fenomeno sta colpendo anche alcune zone della pianura Padana e nelle prossime ore si intensificherà al Nord/Ovest, tra Piemonte e Lombardia.

A causa del gelicidio che nella notte ha provocato una poltiglia di ghiaccio sulle carreggiate e la caduta di alberi e rami stamane ci sono pesanti problemi alla viabilita’ su tutte le autostrade liguri. Oltre alla A6 Savona-Torino chiusa da Savona sino a Ceva, gravi i disagi anche sui tratti dei valichi appenninici della A7 Genova-Milano (fra Busalla e Bolzaneto in direzione di Genova), sulla A26 che da Voltri (Genova) va verso Alessandria sul passo del Turchino. Rallentamenti e a tratti lunghe code anche sulle autostrade della Riviera: sulla A12 che collega Genova a Livorno e sulla A10 che collega il capoluogo ligure alla Francia. Stessi disagi si registrano anche sulle strade statali e provinciali. Alberi e rami sono caduti sul passo del Turchino e in Val d’Aveto, nell’entroterra di Genova. Mobilitati per agevolare la viabilita’ e prestare soccorso agli automobilisti in difficolta’ i vigili del fuoco, i poliziotti della polizia stradale e le pattuglie di pronto intervento delle Autostrade.

Disagi alla circolazione stradale e ferroviaria in Liguria a causa della pioggia gelata e delle nevicate che stanno colpendo in particolare l’entroterra di Genova e Savona. Sulla complanare di Savona è stato chiuso il bivio per la A6 Torino-Savona da tutte le provenienze per la presenza di pioggia gelata sulla A6, dove sono chiusi i tratti compresi tra il bivio A10 Genova-Ventimiglia e Ceva in direzione di Torino e tra Mondovì e il bivio A10 in direzione di Savona. Deboli nevicate stanno interessando anche l’autostrada A26 Genova Voltri-Gravellona Toce tra il bivio per la A10 Genova-Ventimiglia ed Ovada. Sull’autostrada A7 Genova-Milano sono stati rimossi nella notte diversi alberi caduti sulla carreggiata a causa della neve e del forte vento. L’ondata di maltempo che sta colpendo la Liguria sta provocando disagi e interruzioni anche alla circolazione ferroviaria. Le linee Genova-Milano e Genova-Torino (via Mignanego) sono sospese nel tratto compreso tra Ronco Scrivia ed Arquata Scrivia a causa della formazione di ghiaccio sulle linee di alimentazione elettrica dei treni. Sempre a causa del ghiaccio, che ha mandato in tilt l’alimentazione elettrica dei convogli, sono sospese anche le linee Genova-Acqui Terme, Genova-Busalla-Arquata e Savona-San Giuseppe di Cairo.

Circolazione fortemente rallentata sulla linea ferroviaria Bologna-Prato a causa di fenomeni diffusi di gelicidio che interessano la linea dalla tarda serata di ieri. In particolare (aggiornamento ore 9.30), Rete Ferroviaria Italiana riferisce che il traffico è ridotto fra Prato e Vernio, mentre fra Bologna e San Benedetto Val di Sambro e fra San Benedetto Val di Sambro e Vernio sono stati attivati servizi di autobus sostitutivi. Squadre tecniche sono al lavoro dalla notte e treni ricognitori stanno percorrendo la linea per consentire ai convogli di captare l’energia elettrica necessaria al loro funzionamento. Ancora interrotto il traffico ferroviario fra Pontremoli e Fornovo, sulla linea Parma-La Spezia. Attivato servizio sostitutivo con autobus fra Pontremoli e Parma. Sono fenomeni diffusi di gelicidio (acqua piovana che ghiaccia al contatto col suolo), che interessano la linea dalla tarda serata di ieri, a provocare forti rallentamenti alla circolazione ferroviaria sulla Bologna-Prato. In particolare il traffico e’ ridotto fra Prato e Vernio, in Toscana, mentre fra Bologna e San Benedetto Val di Sambro e fra San Benedetto Val di Sambro e Vernio sono stati attivati servizi di autobus sostitutivi. Squadre tecniche – spiega Rfi – sono al lavoro dalla notte e treni ricognitori stanno percorrendo la linea per consentire ai convogli di captare l’energia elettrica necessaria al loro funzionamento.

Andiamo a scoprire cos’è questo fenomeno così tanto pericoloso e raro che, però, può capitare anche in Italia.

Che cos’è il “gelicidio” (o “pioggia congelata”)

Il gelicidio è una precipitazione ghiacciata ben differente da neve e grandine: si tratta proprio letteralmente di pioggia congelata, tanto che in inglese si dice freezing rain. E’ provocato dal fenomeno della sopraffusione, cioè la presenza di strati d’aria calda in quota mentre al suolo fa ancora freddo. Così nell’atmosfera i fiocchi di neve si sciolgono alle alte quote dove trovano l’aria calda e diventano pioggia, ma poi quando stanno per toccare il suolo si congelano nuovamente perché le temperature ai bassi strati rimangono fredde e localmente sottozero. Il gelicidio quando arriva al suolo forma uno strato di ghiaccio trasparente, omogeneo, liscio e molto scivoloso, racchiudendo i rami degli alberi, gli arbusti, gli steli dell’erba, i cavi elettrici all’interno di un involucro assai duro di acqua cristallizzata e trasparente.

Questo fenomeno è molto frequente in Europa centro/settentrionale e negli Stati Uniti d’America, dove i rimescolamenti d’aria sono molto frequenti e proprio con il fenomeno del gelicidio si formano le “ice storm“, le tempeste di ghiaccio che sono tra i fenomeni meteorologici più devastanti del mondo. Ma può verificarsi anche in Italia, soprattutto nella Pianura padana e nelle conche e valli interne dell’Appennino centro/settentrionale. Molto molto più raro al sud.

Il gelicidio, a causa del peso del ghiaccio, è un fenomeno molto pericoloso e causa numerosi disservizi dato che può provocare la caduta di rami anche di grande spessore nonché la rottura di cavi elettrici, con conseguente interruzione dell’illuminazione pubblica, problemi alle comunicazioni telefoniche e alla circolazione per il fondo stradale scivoloso.

Il gelicidio non deve esser confuso con la brina che si deposita lentamente per condensazione sulle superfici esterne quando, in assenza di ventilazione e con umidità relativa dell’aria molto elevata, perdono calore di notte fino a raggiungere 0°C, e neppure la galaverna che si verifica, con temperature inferiori a 0°C quando minuscole goccioline di acqua esistenti nell’aria si solidificano intorno al suolo o sulla vegetazione formando un rivestimento che è però opaco (per la presenza di aria), biancastro ed assai fragile. Nel gelicidio invece l’involucro di ghiaccio cristallizzato è perfettamente trasparente, perché non contiene aria. In presenza di vento forte, il rivestimento intorno alle superfici segue la direzione del vento, cosicché si formano talora, specialmente intorno ai tralicci di metallo ed ai fusti delle piante, delle specie di lame di ghiaccio biancastre, irregolari e dentellate, larghe anche 20 centimetri e più; il fenomeno si chiama calabrosa.

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