Geminidi: tutto pronto per la pioggia di stelle cadenti più bella del 2017

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Manca pochissimo, è questione di ore che ci separano dalla notte che, a detta di alcuni esperti, sarà la più illuminata del 2017, quella tra il 13 e il 14 dicembre. Già nelle prime oee di buio di oggi, giorno di Santa Lucia, infatti, sarà possibile rivolgere lo sguardo al cielo per apprezzare lo sciame meteorico delle Geminidi, con il suo periodo di massima attività iniziato il 10 dicembre che, proprio nella notte che verrà, raggiungerà il proprio picco, regalando uno spettacolo decisamente più suggestivo rispetto a quello delle Perseidi di metà agosto, complice l’assenza della luna. Non ci sarà bisogno di un telescopio o di attrezzature particolari per osservare il passaggio dello sciame meteorico ma basterà alzare gli occhi al cielo, aguzzando la vista e preparandosi alla magia della pioggia di stelle cadenti più bella dell’anno.   Qualche precauzione pratica per essere certi di godersi al meglio lo spettacolo: cercate un luogo buio, con scarsa illuminazione, possibilmente in alto e lontano dalla città, per ridurre al minimo l’inquinamento e avere una migliore visuale; concedetevi un po’ di tempo (può sembrare scontato ma non abbiate fretta!).

Cercate di guardare verso il radiante, ossia verso la zona di cielo dalla quale provengono le comete. Per le Geminidi, questo sarà vicino alla stella Alfa, nella costellazione dei Gemelli… da qui il nome dello sciame. Se non siete esperti in astronomia, la costellazione dei Gemelli si trova a Nord/Ovest della più nota Cintura di Orione. Le Geminidi sono una sciame meteorico annuale causato dall’asteroide 3200 Phaethon, con picco tra il 13 e il 14 dicembre. La velocità d’impatto di queste meteore con l’atmosfera è relativamente lenta (circa 35 km/s) e la densità varia tra 1 e 3 gm/cc. Si tratta di una sciame giovane, la cui prima osservazione risale al 1862, con una frequenza di 20-30 meteore all’ora.

Il corpo progenitore delle Geminidi venne socperto solo nel 1983 ma, curiosamente, non si tratta di una cometa ma di un asteroide che si ipotizza possa aver avuto uno scontro oltre l’orbita di Marte e si stia trascinando dietro una nuvola di frammenti e polveri. Queste ipotesi è stata ultimamente contestata. Da osservazioni fatte sembra che 3200 Phaethon si sbricioli all’avvicinarsi al Sole. Quindi si tratterebbe di un asteroide roccioso o di una cometa.

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