Maltempo – E’ sempre più grave la situazione dell’alluvione in atto in Emilia, tra le province di Parma, Reggio Emilia e Modena: nella zona più colpita dalla siccità dei mesi scorsi, adesso abbiamo inondazioni e allagamenti per i fiumi esondati (soprattutto il Parma e l’Enza). La situazione più critica a Lentigione, nel comune di Brescello e Colorno, dove la famosa Reggia è finita sott’acqua. Migliaia le persone evacuate, tante altre si sono rifugiate nei piani alti delle abitazioni. I corsi d’acqua sono esondati a causa delle piogge torrenziali delle scorse ore, e del rapido scioglimento di tutta la neve caduta nelle scorse settimane sull’Appennino a causa del caldo anomalo proveniente dal nord Africa con i venti impetuosi di libeccio.
A Lentigione alcune persone sono bloccate e non possono scappare: si attende l’intervento degli elicotteri per soccorrerle. Intanto sono arrivati anche alcuni mezzi anfibi per agevolare i soccorsi. Il centro di coordinamento delle operazioni e’ stato allestito presso il comune di Brescello. In azione, tre elicotteri, uno del 118, uno dei vigili del fuoco e uno dell’esercito. In atto anche controlli antisciacallaggio. Gli elicotteri sono in azione per mettere in sicurezza le persone che si trovano nelle zone piu’ a rischio. Dopo l’esondazione del fiume Enza, che segna il confine fra la provincia di Parma e quella di Reggio Emilia sono state chiuse per precauzione le linee ferroviarie Parma-Brescia e Parma-Suzzara. Si tratta di due linee ferroviarie regionali che collegano la zona del Parmense con la Lombardia. Il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni ha telefonato al capo della protezione civile Borrelli sulla situazione del Maltempo in Italia. Lo rende noto Palazzo Chigi.
A Colorno, dove è tracimato il torrente Parma, il ponte storico è chiuso, la piazza è stata evacuata e il sindaco, fa sapere l’Agenzia interregionale per il fiume Po (Aipo) “ha dato indicazione ai residenti di spostarsi ai piani alti degli edifici”. La situazione, comunque, “appare sotto controllo”, rassicura l’Aipo, dal momento che “la fuoriuscita e’ stata abbastanza contenuta”. La piena del Parma, spiega infatti l’Agenzia, “e’ stata, durante la notte, in buona parte trattenuta nella cassa di espansione di Marano, dove sono state azionate le paratoie”. Anche “la popolazione residente in golena” in localita’ Casaltone ha ricevuto l’indicazione di “abbandonare i piani terra e trasferirsi a quelli superiori”, visti i livelli raggiunti dall’Enza. Allagamenti anche nell’area Cepim, a causa della piena del Taro. Alle 23 di ieri si e’ inoltre riunito, per fare il punto della situazione, il Centro coordinamento dei soccorsi provinciale, che ha stabilito, con ordinanza sindacale, di “sovralzare l’argine del torrente Baganza in corrispondenza della ditta Pinazzi”, disponendo quindi “l’evacuazione delle abitazioni in area golenale”. Inoltre, prosegue il Comune di Parma, “si e’ intervenuto sul torrente Parma in corrispondenza del ponte di Castelnuovo per avvertire e porre in sicurezza gli abitanti delle case adiacenti”. Infine, e’ stato chiuso alla circolazione per precauzione “il ponte sulla statale 62 della Cisa fra Sorbolo e Sorbolo levante”.
Situazione critica anche a Modena per la piena del fiume Secchia con scuole e ponti chiusi e pesanti disagi al traffico. Il fiume Secchia, nel Modenese, è tracimato allagando una parte di Campogalliano. I vigili del fuoco hanno tratto in salvo due persone e degli animali. Sono in corso le operazioni di recupero di altri residenti. Sempre nel Modenese, in alcune frazioni di Carpi e Bomporto sono state chiuse le scuole. A Carpi, il Comune informa che alle 15 verrà chiuso il ponte di San Martino Secchia e ai residenti della frazione “si consiglia di portare ai piani alti delle loro abitazioni gli oggetti più importanti”. Le amministrazioni comunali hanno deciso di chiudere le scuole a Bastiglia, Sorbara e Sozzigalli. Inoltre e’ stato diramato l’invito a non aprire le aziende di Bomporto, Sorbara e Villavara, che si trovano a ridosso del fiume Secchia. Queste le decisioni prese nel corso della riunione della protezione civile che si e’ tenuta al centro operativo della protezione civile di Marzaglia. La fase di allarme e’ scattata anche nella zona di Carpi: a Cortile e San Martino Secchia la protezione civile comunale ha invitato la popolazione a portare ai piani alti delle proprie abitazioni gli oggetti piu’ importanti. Per il momento nessuna famiglia e’ stata evacuata.
Mentre in pianura Modena sta affrontando i problemi legati alla piena del fiume Secchia, in Appennino situazione critica a causa delle forte raffiche di vento. Danni si sono registrati a Fanano, Fiumalbo, Frassinoro, Pievepelago e Palagano e nella zona di Pavullo: stanotte le raffiche hanno scoperchiato l’azienda Mirage e il distributore di benzina Conad sulla Statale. Colpito anche Polinago con circa 200 alberi caduti e tegole volate via dalle case in centro. Danni anche all’azienda Sau (il Comune ha chiuso per precauzione palazzetto dello sport). Danni anche a Montese dove si registrano case scoperchiate e alberi abbattuti; colpita anche la chiesa di Borra di Lama Mocogno. Sempre a Lama Mocogno, disagi nella frazione di Montecenere con un albero caduto sull’ex scuola. Danni, infine, anche a Palagano: il vento ha scoperchiato il polo sanitario del capoluogo con sede dei medici del 118 e la scuola dell’infanzia di Monchio.
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Maltempo, frane e smottamenti anche in Lombardia
Smottamento la scorsa notte a Mezzoldo: una famiglia e’ riuscita a uscire dalla sua abitazione grazie alla prontezza del capofamiglia. L’uomo ha infatti svegliato la moglie e i due figli e li ha fatti subito uscire di casa, aprendo le finestre: nella casa era in corso una fuga di gas, visto che la frana aveva tranciato i tubi. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco di Zogno, i carabinieri e il 118: fortunatamente non c’e’ stato alcun ferito grazie alla prontezza dell’uomo che ha tratto in salvo la famiglia. Oggi pomeriggio si svolgera’ un sopralluogo tecnico. I vigili del fuoco di Zogno hanno poi riaccompagnato la famiglia nella casa, dopo lo smottamento, per recuperare i generi di prima necessita’.
Una frana e’ caduta a Riva di Solto sulla strada provinciale 469, che e’ stata chiusa al traffico. Sul posto e’ intervenuta la Protezione civile del Sebino, dopo che la frana e’ caduta nella notte sulla Rivierasca occidentale, in localita’ Zu di Riva di Solto. In particolare un masso ha divelto le reti di protezione ed e’ finito in mezzo alla strada, con disagi alla circolazione. Si tratta di una trentina di metri cubi di roccia e ora dovra’ intervenire la Provincia di Bergamo dopo il presidio nella notte della Protezione civile e dei vigili del fuoco con le forze dell’ordine. Gli studenti delle superiori di Tavernola, Sarnico e Predore non sono andati a scuola a causa della strada bloccata e gia’ ieri non avevano raggiunto gli istituti a causa della neve. Un’auto parcheggiata sulla strada e’ stata danneggiata dallo smottamento.
Maltempo, situazione pesante anche in Liguria ma il peggio è passato
“Una piena del Magra eccezionale, non tanto per il livello raggiunto dal fiume quanto per la durata”. Il sindaco di Ameglia Andrea De Ranieri fa il punto della situazione, quando ormai il pericolo sembra superato. “Il picco c’e’ stato stamattina alle 4 in punto, ma la piena del fiume e’ durata da ieri sera a stamani per oltre 12 ore. Qualcosa che da queste parti e’ difficile ricordare”. Adesso, assicura il primo cittadino, “il fiume non fa piu’ paura. Qualche disagio e allagamento nelle zone di Bocca di Magra e di Fiumaretta, dove il limo si e’ depositato su alcune strade e ai piani terra di alcune abitazioni dove sta intervenendo la protezione civile provinciale. Stiamo facendo il punto sui danni ma al momento sembrano limitati”.
“Abbiamo passato 36 ore molto difficili, siamo stati accerchiati da mare e da cielo ma, per fortuna, ci sono stati solo danni materiali, segno che il lavoro svolto in questi anni e’ positivo“. Il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, tira un sospiro di sollievo dopo l’ondata di Maltempo con piogge alluvionali, 400 mm di picco, ma anche persistenti con media di 200 mm in alcune zone, con mareggiate con onde di 8 metri e il gelicidio che ha creato seri problemi al traffico ferroviario e stradale. “L’emergenza dal punto di vista meteo si e’ conclusa”. “Domani – annuncia Toti – porteremo in giunta un milione di euro per rinascimenti ai balneari che hanno avuto danni”. Adesso si pensa ai danni e alla viabilita’ ancora critica. “Nel pomeriggio – spiega l’assessore alla Protezione Civile, Giacomo Giampedrone, dovrebbe essere aperta a senso alternato l’Aurelia a Vesima. Ma l’attenzione e’ anche al litorale, che ha avuto seri danni a Vado e a Genova Boccadasse. Ringrazio gli oltre 350 volontari e i 235 sindaci. Abbiamo ottenuto un grande risultato, il nostro sistema ci consente di dare una previsione sempre piu’ precisa con larghissimo anticipo e permette a ogni territorio di prepararsi al meglio”.
Terminata la perturbazione, i Comuni del Tigullio e del Golfo Paradiso contano i danni della mareggiata e delle piogge e organizzano la rimozione dei detriti lasciate su spiagge, passeggiate a mare e strade. “Dobbiamo affrontare il problema dell’erosione e della presenza di tonnellate di materiale legnoso sugli arenili”, dice Antonio Segalerba, presidente del consiglio comunale di Chiavari. Danni seri al litorale a Riva Trigoso dove la mareggiata ha eroso la spiaggia e la base del muraglione di difesa della strada delle gallerie Riva-Moneglia. Il Bunker Bar, locale molto noto, e’ stato sommerso dai marosi. A Sestri Levante i pescatori professionisti hanno chiesto di accelerare i lavori del prolungamento della diga. A Santa Margherita la mareggiata ha lasciato detriti sui litorali e danneggiato la passeggiata sulla diga e quella a sbalzo con Portofino, dove il mare e’ arrivato nella celebre piazzetta: danni circoscritti. A Rapallo invece si sta facendo la stima dei danni alle strutture della costa.
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