Subito al lavoro per fare il punto della situazione e organizzare gli interventi necessari ad affrontare l’emergenza e al ritorno alla normalità. Alle 6.30 di questa mattina, il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e l’assessore alla Protezione civile, Paola Gazzolo, hanno partecipato a una prima riunione a Colorno, in provincia di Parma, insieme alla sindaca, Michela Canova, e a Prefettura, Forze dell’Ordine, Vigili del fuoco e sistema della Protezione civile.
Un secondo vertice, – si apprende – con Prefetto e autorità locali, alle 8 in Prefettura a Reggio Emilia. La Giunta regionale si è poi riunita all’ex Campo di Fossoli, vicino a Carpi (Mo), alle 14, presenti anche gli amministratori locali modenesi e il presidente della Provincia, Gian Carlo Muzzarelli.
“Ieri, nel modenese, il Secchia ha raggiunto alle 12 a Ponte Alto la piena di 10,55 metri superando il massimo di 10,27 del dicembre 2009; nel parmense a Colorno il Parma ha superato il colmo di piena con 9,49 metri (rispetto al 9,14 del 2014). Passate senza conseguenze, invece, le piene nel piacentino e del fiume Reno nel bolognese, che resta comunque sotto osservazione. Passato anche il colmo di piena dell’Enza a Sorbolo (Pr) con un livello di 12,47 metri, superiore ai due massimi storici raggiunti nel febbraio 2016 (11,63 metri) e nel 1974 (12,20 metri). Nella prima fase dell’evento le aree collinari e montane sono state interessate da vasti fenomeni di gelicidio e di forte vento che hanno causato interruzioni della viabilità e danni alle infrastrutture e al servizio di erogazione dell’energia elettrica.”
“La situazione più grave si è registrata nel Comune di Brescello (Re) con il sormonto dell’argine destro del fiume Enza a Lentigione: l’argine è cioè stato scavalcato dall’acqua, che aveva raggiunto livelli inediti, con la conseguente frattura. La frazione di Lentigione ha oltre 1.100 abitanti: le operazioni di soccorso hanno interessato oltre 400 persone, di cui circa 127 accolte nelle strutture realizzate a Poviglio, Castel Nuovo di Sotto, Novellara o in albergo. Un numero importante di persone, circa 500, si sono allontanate autonomamente usando vie di fuga collegate all’argine nella parte non danneggiata. A censirle sta provvedendo il Comune.”
“La frazione di Santa Croce (Boretto), 1.000 abitanti, è stata evacuata a scopo cautelativo, ma non è stata interessata da allagamenti. Nel Palazzetto di Novellara, allestito per l’accoglienza, sono state portate 10 persone. Nello scenario di allagamento di Brescello sono presenti circa 370 Vigili del fuoco con mezzi speciali, oltre a elicotteri, esercito, Marina, 118 regionale. Operativo anche un mezzo anfibio inviato dalla Provincia Autonoma di Trento e un overcraft della Provincia Autonoma di Bolzano. Altra situazione di criticità si è verificata a Colorno, nel parmense, con il passaggio dell’onda di piena nella mattinata del 12 dicembre, che ha provocato allagamenti nel centro storico – colpendo la Reggia e la piazza principale – oltre che in alcune vie limitrofe. Già in corso i primi interventi di pulizia e di ripristino.”
“La terza situazione di elevata criticità, che resterà in atto fino a tutta la giornata di oggi, 13 dicembre, riguarda il passaggio della rilevante onda di piena sul fiume Secchia, dalla sezione di Rubiera fino al confine nord della provincia di Modena. Sono stati attuati interventi di chiusura di sifonamenti e rialzi arginali con sacchettature e gabbioni di terra nei tratti in cui il franco era previsto limitato o nullo. Ieri sono stati chiusi quasi tutti i ponti che attraversano il corso d’acqua e la viabilità limitrofa. Evacuate precauzionalmente circa 60 persone, solo una decina quelle ancora sfollate e che dovrebbero rientrare domani in mattinata.”
“I fenomeni di gelicidio e vento forte sull’appennino hanno causato la disalimentazione di circa 25.000 utenze elettriche di Enel che sono attualmente ridotte a circa 1.000 a Piacenza (comuni di Bettola, Bobbio, Lugagnano, Piozzano e Vernasca) e 1.500 a Parma (comuni di Neviano, Berceto, Corniglio, Solignano e Tizzano). Entro sera dovrebbe tornare la luce anche qui. Gli stessi fenomeni hanno provocato estese interruzioni della viabilità comunale e provinciale da Bologna fino a Piacenza, oltre che danni a edifici pubblici e privati (a causa del vento) i cui ripristini sono ancora in corso, anche in diversi comuni dell’Appennino romagnolo (segnalazioni dei comuni di Bagno di Romagna, Tredozio e Santa Sofia).”
“Quanto ai danni, nelle prossime ore sarà possibile fare una valutazione economica, con anche l’avvio della ricognizione analitica di quelli subiti da soggetti privati e attività produttive interessati dagli allagamenti. Appaiono già evidenti le esigenze di interventi di somma urgenza necessari per i ripristini e il rafforzamento temporaneo degli argini, gli interventi di pulizia e di messa in sicurezza delle aree allagate per consentire il rientro della popolazione evacuata, la riapertura della viabilità interrotta e il ripristino delle strutture danneggiate, oltre a interventi immediati della riduzione del rischio residuo per evitare che il ripetersi di eventi analoghi possa generare danni ancora maggiori.”