Tenere lontani i tumori è anche una questione di informazione, visto che, secondo le stime, il 40% sarebbe evitabile seguendo stili di vita sani. “Contro il cancro abbiamo vinto molte battaglie, ma dobbiamo vincere la guerra. E per farlo è fondamentale informare i cittadini, far conoscere loro le regole base della prevenzione“. Lo spiega Stefania Gori, prima donna al vertice dell’Associazione italiana di oncologia medica (Aiom), scelta dall’AdnKronos Salute tra i personaggi che hanno caratterizzato l’anno che sta per finire e che portano in dote al 2018 obiettivi importanti.
Per Gori è imprescindibile diffondere “indicazioni che possono sembrare scontate, quasi noiose, ma che devono entrare a far parte della cultura di tutti se vogliamo sconfiggere i tumori: non fumare, fare attività fisica, seguire una dieta sana, non eccedere con l’alcol, non esporsi al sole nelle ore più calde. La ‘parola’ può salvare la vita e una comunicazione adeguata deve essere una priorità nei prossimi anni”.
Nel campo dell’oncologia, sottolinea l’esperta, negli ultimi anni “abbiamo raggiunto buoni risultati: la mortalità per tumori è stabile, a fronte di un’incidenza che sta aumentando a causa dell’invecchiamento della popolazione. E sono molto buoni i dati di sopravvivenza a 5 anni, con numeri migliori anche rispetto ali altri Stati. Questo vuol dire che abbiamo una buona sanità oncologica, migliorata grazie alla prevenzione e grazie ai progressi diagnostici e terapeutici che sono stati recepiti dal sistema sanitario a livello nazionale”.
Per battere il cancro, però, serve migliorare ancora. Per questo, evidenzia Gori, “l’Aiom ha previsto una campagna di comunicazione destinata a tutti i cittadini e una campagna per le popolazioni target degli screening disponibili: colon, mammella e cervice. Sono messaggi da ripetere costantemente per ricordare che si può prevenire, che serve sottoporsi a screening e, quando c’è il sospetto, è importante recarsi nei centri oncologici di riferimento perché disponiamo di strumenti di diagnosi e cura sempre più mirati”.
Strumenti messi a punto grazie alla ricerca “che ha permesso di ottenere i buoni risultati raggiunti. E’ importante che le Istituzioni la sostengano e la valorizzino – invita la numero uno dell’Aiom – con le giuste regole e nuove figure professionali (come i data manager e gli infermieri di ricerca, per esempio), oltre che con finanziamenti adeguati”. “Credo che l’intera società – conclude Gori – debba capire che la ricerca rappresenta una ricchezza per il sistema Paese, per i giovani, per il futuro: porta a progressi contro la malattia, ma anche vantaggi economici”.