Natale, la scienza sfata alcuni miti: dalla neve alle stelle, dall’alcol all’aumento di peso

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Le stelle di Natale sono velenose? I fiocchi di neve sono davvero puri? Fare festa fa davvero mettere su chili? Ogni anno, con il Natale arrivano anche miti e luoghi comuni. Ecco cosa dice la scienza a riguardo.

Stelle di Natale

Le poinsezia, le piante comunemente conosciute come stelle di Natale, dal fogliame rosso e verde, non sono così pericolose come un persistente mito dice. Le leggere irritazioni cutanee provocate dal toccare le piante o la nausea provocata dal masticare o ingerire le foglie possono verificarsi ma non sono letali, né per l’uomo né per i suoi animali domestici. Le poinsezia appartengono alla stessa famiglia botanica delle piante di gomma che producono il lattice, quindi alcune irritazioni della pelle si verificano nelle persone allergiche al lattice.

Secondo una recensione della rivista Western Journal of Emergency Medicine, la “reputazione tossica” della pianta “deriva da un singolo caso di morte non confermato di un bambino di due anni alle Hawaii nel 1919”. La Dott.ssa Rachel Vreeman, pediatra dell’Indiana University che ha studiato i miti sul Natale, ha citato uno studio su oltre 20.000 segnalazioni di centri antiveleno che riguardano contatti con le poinsezia. La dottoressa ha dichiarato che “in nessuno di questi casi ci sono state morti o ferite gravi. Infatti, più del 95% dei casi non ha richiesto alcuna cura medica”.

Neve

Per formare i fiocchi di neve, l’umidità presente nell’atmosfera viene congelata attaccandosi a particelle che potrebbero includere fuliggine o granelli di polvere. Che si traducono in germi. Brent Christner, microbiologo dell’University of Florida, ha scoperto che i batteri che si trovano comunemente sulle piante sono sorprendentemente abbondanti “creatori di nuclei” di ghiaccio presenti nella neve di aree popolate, di cime di montagna desolate e persino dell’Antartico.

Quindi prendere i fiocchi di neve sulla lingua è una cattiva idea? Christner dice che il numero di batteri nella neve probabilmente sarebbe circa 100 volte inferiore a quello nella stessa quantità di acqua in bottiglia. Quindi ci sono molte altre cose di cui preoccuparsi per non ammalarsi rispetto all’ingestione dei fiocchi di neve.

Londra neveMalinconia e depressione

Le stesse cose che possono rendere le vacanze felici – grandi aspettative e tempo trascorso in famiglia – possono anche essere stressanti. La tristezza e la malinconia nelle vacanze sono qualcosa di reale per molte persone che piangono la perdita o l’assenza di una persona amata, e l’inverno può scatenare una vera ma transitoria depressione in alcune persone, una condizione a volte chiamata disturbo affettivo stagionale. È collegata alla mancanza di luce solare in inverno e alcuni scienziati pensano che le persone colpite producano troppa melatonina, l’ormone che regola il sonno. La ricerca suggerisce che colpisce circa il 6% della popolazione americana e i tassi sono più alti in Scandinavia. Ma contrariamente alla credenza popolare, i suicidi raggiungono il picco in primavera, non in inverno. Nessuno ha capito perché.

Alcol

Dimenticate whiskey, liquori allo zabaione e Bloody Mary. Quando si beve molto, aggiungere ulteriore alcol non risolve il problema della sbronza. George Koob, direttore del National Institute on Alcohol Abuse and Alcoholism, dice che in questi casi “in un certo senso si cerca di auto-curare una sindrome di leggera astinenza bevendo di più. Il problema è che non sparirà e si avrà solo una sbronza peggiore”. L’alcol è disidratante, quindi il reintegro con molta acqua o altre bevande non alcoliche può aiutare a dare sollievo dai sintomi. Ma gli esperti ribadiscono che la prevenzione è la cura più sana.

Impasti

Fornai state attenti: assaggiare l’impasto dei biscotti natalizi, o qualsiasi altro impasto crudo, potrebbe farvi ammalare. E una recente ricerca dice che non è solo dovuto al fatto che l’impasto spesso contiene uova crude, che possono ospitare i batteri della salmonella. La farina è un’altra causa. Uno studio pubblicato sul New England Journal of Medicine descrive un’epidemia di E. coli che nel 2016 ha colpito dozzine di persone in 24 stati che erano collegati alla farina. Alcuni pazienti avevano mangiato o maneggiato impasti crudi fatti con farina contaminata da quei batteri. Le autorità hanno ritirato 10 milioni di chili di farina, alcuni dei quali erano stati venduti a dei ristoranti che permettevano ai bambini di giocare con gli impasti crudi mentre aspettavano il loro pasto. La cottura generalmente uccide qualsiasi batterio.

Prendere chili

Uno studio spesso citato dice che comunemente si crede che l‘americano medio prenda 5 chili tra la Festa del Ringraziamento e il primo dell’anno. Ma gli autori dello studio hanno scoperto che la media era un po’ meno di un chilo. Altri studi hanno scoperto che è più vicina ai due chili, a malapena in grado di farci sentire i pantaloni un po’ più stretti. Raramente ci si trova d’accordo sulla media di chili presi durante le vacanze di Natale. Un pezzo di torta in più o un’altra gigantesca festa natalizia non ci rovineranno, dice Vreeman dell’Indiana University. Il vero problema è che quel chilo o due in più ad ogni Natale diventano un modello anno dopo anno che va sommandosi.

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