“Da alcuni giorni si osserva un’attività sismica di piccoli eventi in provincia di Isernia (tra Vastogirardi e Carovilli). La massima magnitudo finora è stata 2.9 (il 29 novembre). In tutto una settantina di eventi, di cui 12 di magnitudo ?2. E’ noto che la zona in questione sia localizzata lungo la fascia a maggiore pericolosità dell’Appennino, a causa dei numerosi precedenti storici. Tra questi, ho rivisto l’estensione dei danni di quello del 1805, molto forti in Molise e in Campania. Lo sciame di questi giorni (cerchietti gialli) si colloca all’estremità nord della faglia responsabile del terremoto del 1805 (i simboli colorati sono gli effetti dal VII-VIII grado MCS in su – quelli inferiori non li ho graficati per maggiore chiarezza). Per ora lo sciame in sé non aumenta a mio avviso la pericolosità della zona, che comunque era e resta molto elevata. Potrebbe essere l’occasione per ricordarsi di fare verifiche sugli edifici e ridurre la vulnerabilità laddove necessario, ricorrendo al Sismabonus“. Con queste parole l’esperto sismologo dell’INGV, Alessandro Amato, ha spiegato quello che sta succedendo in Molise.
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Terremoto, sciame sismico in Molise: decine di scosse da giorni in una delle zone a più alto rischio d’Europa
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