L’universo pullula di stelle ‘obese‘. In particolare vi è una sorprendente abbondanza in una galassia vicina di casa della Via Lattea, la Grande Nube di Magellano. La scoperta, pubblicata sulla rivista Science, potrebbe cambiare le nostre conoscenze sulla formazione delle stelle. Il gruppo di ricerca internazionale coordinato dall’astronomo Fabian Schneider, dell’Universita’ britannica di Oxford, ha scovato le stelle nella Nebulosa Tarantola, la più grande regione di formazione stellare del Gruppo Locale, un insieme di più di 70 galassie di cui fa parte anche la Via Lattea. Con l’ausilio del Very Large Telescope (Vlt) dell’Osservatorio Europeo Meridionale (Eso), i ricercatori hanno osservato 250 stelle con una massa tra 15 e 200 volte quella del Sole.
“Si tratta di uno studio interessante, e’ raro trovare una concentrazione di stelle con questa massa nella nostra galassia”, ha spiegato all’ANSA Enzo Brocato, dell’Osservatorio di Roma dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf). “A causa della loro massa, queste stelle – ha aggiunto – hanno infatti un’evoluzione veloce ed e’ difficile scovarle”. Secondo gli autori della ricerca, l’osservazione potrebbe migliorare le conoscenze sui processi di formazione ed evoluzione stellare.
“Lo studio – ha evidenziato Brocato – puo’ aiutarci a capire meglio la capacita’ della natura di trasformare gas in stelle e dirci quanto sia efficiente questo meccanismo. Il processo con cui il gas collassa per formare nuove stelle – ha aggiunto l’astronomo dell’Inaf – e’ infatti piu’ probabile nelle stelle piccole. Occorrera’ raccogliere altri dati, ma un’abbondanza di questi oggetti di massa elevata e’ importante in molti settori dell’astrofisica. Puo’, ad esempio, significare – ha concluso l’esperto – piu’ esplosioni di supernove e piu’ buchi neri. E, di conseguenza, maggiore quantita’ di materia nel mezzo interstellare, da cui possono nascere nuove stelle”.