In Piemonte sono oltre 400 mila gli anziani sopra i 70 anni, collocando la regione tra le principali realtà italiane con la più alta percentuale di persone affette da demenza senile e 18mila casi accertati di Morbo d’Alzheimer. A rivelarlo sono i dati presentati lo scorso Settembre a Orbassano (TO) nel corso del Convegno “Emergenza Alzheimer: gli esperti rispondono”.
Con una richiesta di assistenza crescente a proposito di queste tematiche, la specialità di Neuropsicogeriatria (Neurologia) della Clinica Santa Caterina da Siena, del gruppo ospedaliero italiano GVM Care & Research, propone un percorso di prevenzione, diagnosi e cura focalizzato sulle patologie del sistema nervoso in età geriatrica.
Il percorso, infatti, si rivolge a soggetti attorno ai 75 anni che avvertono sintomi quali ansia, perdita di memoria – specialmente quella a breve termine – incapacità di pianificare le attività quotidiane, difficoltà di concentrazione, di comprensione o di espressione. Infine, una fase peggiorativa corrisponde alla tendenza a distaccarsi dalla socializzazione con mutazioni di umore e personalità.
Alla Clinica Santa Caterina da Siena “Abbiamo pensato a un percorso articolato su più step, – spiega il dottor Mastropietro, specialista in Neuropsicogeriatria presso la Clinica di Torino – con il supporto di un’equipe multidisciplinare. Geriatria, per la valutazione del paziente nelle sue funzionalità generali, Endocrinologia, per l’analisi delle malattie a carico della tiroide, Cardiologia, per ricercare le spie di un inadeguato flusso sanguigno. Nel percorso di Neuropsicogeriatria, questi approfondimenti permettono l’individuazione di una cura o di un affiancamento per determinare un intervento di tipo farmacologico, prescritto dal neurologo, dallo psichiatra o dal geriatra, o una riabilitazione cognitiva grazie a cicli d’incontri e colloqui con un neuropsicologo”.
Si inizia, quindi, da una fondamentale fase di screening su 3 passaggi fra loro correlati: esami ematochimici, visita specialistica con il Neurologo e conseguente valutazione neuropsicologica della durata di 90 minuti. Quest’ultima prevede la somministrazione di un test specifico il cui obiettivo è indagare le funzioni cognitive della persona (memoria, linguaggio, attenzione, capacità d’orientamento spazio-temporale) nonché i disturbi legati ad ansia, depressione e comportamento. Dopo due settimane, viene programmato un secondo incontro durante il quale si considerano gli esiti dei test effettuati. Se la prima parte dell’indagine risulta nella norma non si procede ad altri accertamenti; in presenza invece di alterazioni e anomalie, l’iter diagnostico conterrà approfondimenti personalizzati.
Ricerca, tecnologia e innovazione sono requisiti importanti per erogare prestazioni eccellenti, puntando sulla diagnostica di ultima generazione. Per questo le tecnologie a supporto della specialità di Neuropsicogeriatria includono una TAC a 128 slices in grado di fornire immagini ad alta precisione riducendo la durata dell’esame. Uno strumento fondamentale per visualizzare lo stato d’invecchiamento del cervello dal punto di vista anatomico verificare lesioni a carattere vascolare. Infine, tramite questo esame è possibile individuare le aree di atrofia cerebrale che solitamente riguardano la regione fronto-temporo-parietale dell’encefalo.