Il grano saraceno, scientificamente noto come Fagopyrum esculentum, è una pianta erbacea della famiglia delle Poligonacee, la cui coltivazione nasce in Oriente, principalmente in Cina, Giappone, Turchia e India.Totalmente privo di glutine, prezioso per l’alimentazione ci celiaci, vegani e vegetariani, vanta innumerevoli virtù benefiche. Grazie alla rutina, dall’azione antiossidante, contrasta i danni dei radicali liberi, è antiemorragico, regola la permeabilità e l’elasticità dei capillari sanguigni, con effetto positivo sull’intera circolazione, previene la formazione di trombi e riduce il rischio di infarti, ictus e aterosclerosi. Il grano saraceno contrasta la ritenzione idrica e l’ipertensione; grazie alla sua ricchezza in fibre solubili e insolubili facilita e regolarizza il transito intestinale, combatte la stitichezza, aumentando il volume fecale. Energetico, mineralizzante, ipocalorico, dona un prolungato senso di sazietà, diminuisce la quantità di zuccheri in circolo, per cui è consigliato in caso di diabete, oltre che in gravidanza, previene il cancro al colon, rafforza la memoria.
Oltre che per uso alimentare, è impiegato per uso topico, quindi per la realizzazione di creme e detergenti in grado di donare alla cute morbidezza, rigenerandola. Come consumare il grano saraceno? In primis bollito. Dopo aver accuratamente lavato i semi in acqwua fredda, lo si cuoce in acqua salata per circa 20 minuti dall’ebollizione, utilizzandolo per minestre di verdure e gustose insalate. La farina di grano saraceno viene impiegata per pane, pizzoccheri, crepes, polenta taragna, dolci e biscotti. Nel mondo anglosassone lo si usa per la preparazione del porridge, mentre in Giappone è l’ingrediente principale della soba.