Il primo libro di matematica scritto da una donna è italiano, come italiana è l’autrice che ha riscosso un enorme successo internazionale: si tratta di Maria Gaetana Agnesi, l’enfant prodige che nel Settecento ha prima stupito i salotti milanesi con la sua intelligenza e poi ha cercato di portare la matematica a tutti con un brillante stile comunicativo.
Donna simbolo della scienza, a 300 anni dalla sua nascita continua ad avere qualcosa di ancora molto attuale da dire alle donne, ricordando che la loro affermazione in campo scientifico è una conquista da difendere ogni giorno. Venerdì 26 gennaio il Museo Nazionale della scienza e della Tecnologia la celebrerà tuffandosi nelle atmosfere del Settecento, per una festa-evento in stile Rococò aperta al pubblico che prevede attivita’ nel laboratorio di matematica, balli d’epoca e un dj set che mescolera’ sonorita’ antiche e moderne.
Ci sara’ anche un corner in cui si potra’ scattare un selfie d’epoca con tanto di parrucche, trucchi e accessori. A dare il via alla festa sara’ un incontro con Massimo Mazzotti, storico e sociologo della scienza dell’Universita’ della California a Berkeley, che ricorda: “Maria Gaetana Agnesi e’ stata una tipica bimba prodigio del Settecento: fin da piccola ha mostrato un’intelligenza molto vivace, che nell’adolescenza l’ha portata ad approfondire le materie scientifiche riuscendo a raggiungere una preparazione superiore a quella dei coetanei maschi. A soli 30 anni ha pubblicato un libro di matematica per guidare gli studenti italiani dai rudimenti dell’algebra al calcolo infinitesimale. Lo ha fatto spiegando concetti astratti con esempi intuitivi e concreti, alla portata di tutti, e la sua grande capacita’ di sistematizzare le conoscenze del tempo e’ stata apprezzata dai piu’ grandi matematici, che hanno fatto tradurre la sua opera anche in inglese e francese“. La sua figura “ci ricorda che l’inclusione delle donne nella scienza non e’ avvenuta in maniera progressiva – sottolinea Mazzotti – e anche oggi, come allora, c’e’ sempre il rischio di tornare indietro”.