Salvini e Di Maio contro l’obbligo dei vaccini: la risposta di Burioni è inequivocabile

MeteoWeb

Politica e sanità, due buoni alleati o un connubio pericoloso? Le campagne elettorali sono ormai nel clou e tante sono le promesse. Dal Job Act passando per l’immigrazione, è adesso la volta della sanità. Matteo Salvini prima e Luigi Di Maio dopo si scagliano contro la recente riforma Lorenzin che ha introdotto l’obbligo di vaccini. Immediata la risposta politica e scientifica. Il virologo pesarese Roberto Burioni, docente all’Università San Raffaele di Milano e paladino nella battaglia contro i ‘no’ e i ‘free’ vax, sulla sua pagina Facebook dedica oggi due post con cui mette nel mirino, i due leader in questione.

“Certo Di Maio abroghiamo la legge Lorenzin che sembra funzionare- scrive provocatoriamente Burioni-. Non sia mai che qualcuno ci strappi il quinto posto nella classifica mondiale dei casi di morbillo. Così saranno contenti pure quelli che non vogliono gli immigrati: non verranno più da noi per paura di prendere malattie che a casa loro sono sotto controllo”.

Burioni in mattinata aveva attaccato nuovamente anche Salvini che aveva parlato di ‘sovraccarico immunologico’ provocato a suo dire dai dieci vaccini obbligatori. “Ci risiamo: stamattina Matteo Salvini a “L’aria che tira” dice che “ci sono migliaia di bambini che non sono in grado di sostenere dieci vaccini contemporaneamente”, riprendendo la solita scemenza antivaccinista del “sovraccarico immunologico”. – scrive Burioni – Pensare di sovraccaricare il sistema immune con dieci vaccini è come pensare di sovraccaricare un ponte autostradale con una una colonia di formiche. Alcuni bambini non possono essere vaccinati (e sono ovviamente esentati dall’obbligo), proprio per proteggere anche loro è indispensabile che tutti si vaccinino in mondo che siano protetti dall’immunità di gregge, che si spera di raggiungere anche grazie all’obbligatorietà.

“A Salvini – prosegue – ricordiamo che è vero che “in nessun paese ci sono dieci vaccini obbligatori”; in Francia, come gli ha fatto notare la giornalista che lui ha zittito (a meno di un errore di stampa del Figaro che ho tra le mani, gentilmente portatomi da Parigi dal mio amico Chicco Montorsi) i vaccini obbligatori non sono dieci, ma undici. A Matteo Salvini e ai suoi elettori (ma davvero accettate di essere rappresentati da una persona che sostiene teorie antiscientifiche? Io ho colleghi bravissimi che votano Lega, non sarebbe il caso di spiegargli qualcosa?) dedichiamo – conclude – la replica di questo post del giugno scorso, dove si parla per l’appunto dei dieci vaccini.”

Condividi