Ricerca: nanoparticelle viaggiano nel sangue per combattere contro i tumori

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Grazie a un finanziamento del Consiglio Europeo della Ricerca, sono state costruite in Italia, nell’Istituto Italiano di Tecnologia (Iit) di Genova, delle nanoparticelle progettate per viaggiare nel corpo umano, in grado di riconoscere le cellule di diverse forme di tumore e ucciderle. Il risultato, pubblicato su ACS Nano, si deve al gruppo interdisciplinare coordinato da Paolo Decuzzi, direttore del Laboratorio di Nanomedicina di Precisione dell’Iit, e del quale fa parte il ricercatore Roberto Palomba.

Le nanoparticelle sono state progettate per combinare chemioterapia e immunoterapia, e per combattere i tumori con i farmaci e rafforzare le difese immunitarie: sono state prodotte in modo da diventare soffici come cellule del sangue oppure dure come porzioni di osso. Se soffici possono sfuggire agli attacchi del sistema immunitario, che altrimenti le considererebbe “nemiche”. Se rigide possono trasportare farmaci direttamente all’interno delle cellule immunitarie.

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