Salute: ENEA con Perma-Fix produrrà radiofarmaci per diagnosi e cura dei tumori

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Alleanza italo-statunitense nel settore della medicina nucleare per la produzione di radiofarmaci, in grado di minimizzare gli effetti collaterali e tossicologici nella diagnosi e cura di patologie tumorali. L’accordo è stato firmato oggi dal fondatore di Perma-Fix Environmental Services, Lou Centofanti, e dal presidente di ENEA, Federico Testa.

L’intesa prevede la produzione di tecnezio (99mTc), uno degli elementi essenziali e più utilizzati al mondo nella medicina nucleare, sfruttando le potenzialità del reattore di ricerca TRIGA RC-1 dell’ENEA e un processo speciale[1][1] messo a punto dalla Perma-Fix Medical, controllata di Perma-Fix e specializzata nel settore della radiofarmaceutica.

L’alleanza italo-statunitense è particolamente strategica in quanto consentirà di far fronte all’imminente carenza di tecnezio a causa della chiusura del National Research Universal Reactor[2][2] canadese, oggi primo produttore mondiale di questo radioisotopo.

Dopo accurati controlli, i generatori di tecnezio verranno forniti ai centri di medicina nucleare; i quantitativi prodotti dal TRIGA nel Centro ENEA della Casaccia saranno in grado di soddisfare  buona parte del fabbisogno nazionale già nelle prime fasi di realizzazione. L’accordo prevede inoltre che Perma-Fix Medical supporti ENEA nell’iter autorizzativo nazionale e internazionale affinchè il nuovo processo ottenga l’accreditamento in “Good Manufactoring Procedures”.

Il metodo innovativo, sviluppato e brevettato da Perma-Fix per produrre tecnezio per test diagnostici medici – spiega il fondatore di Perma-Fix, Lou Centofanti –, prevede di risolvere le carenze mondiali grazie a un processo meno costoso che non richiede l’uso di materiali di grado militare sotto controllo governativo. Sviluppato per migliorare la sicurezza fisica e radiologica dei materiali impiegati, questo ciclo di produzione, completo dal reattore alla fornitura medica finale, è facilmente applicabile in tutto il mondo in quanto utilizzabile nei reattori di ricerca e commerciali standard senza ricorrere a impianti ‘speciali’ e consente di stabilizzare la fornitura mondiale di tecnezio, permettendone il decentramento della produzione”.

Con questa intesa in un settore di particolare valenza – evidenzia il presidente ENEA Federico Testa – vogliamo mettere al servizio del Paese le grandi competenze, professionalità e infrastrutture dell’Agenzia acquisite a partire dagli anni ‘50 nella ricerca sul nucleare in settori nuovi, quali la cura della salute. L’obiettivo è di costituire un centro di eccellenza unico in Italia che punti anche allo studio di nuovi radioisotopi e alla produzione di una nuova generazione di radiofarmaci, andando a presidiare un settore di crescente interesse a livello nazionale e internazionale”.

Per costruire un nucleo di risorse e competenze di altissimo livello e sviluppare una linea di produzione efficiente di radiofarmaci, l’ENEA sta finalizzando accordi nazionali e internazionali con soggetti pubblici e privati anche attraverso il coinvolgimento di stakeholder nazionali in campo radiofarmaceutico: fra le collaborazioni internazionali, quella per la produzione di tecnezio con UJV Rez, omologa di ENEA in Repubblica Ceca.

A livello nazionale sono in corso di finalizzazione accordi bilaterali con ACOM Srl e IBA Molecular Italy Srl che puntano allo studio e alla produzione di nuovi radioisotopi per la teranostica, una disciplina emergente che ne prevede l’utilizzo per effettuare contemporaneamente diagnosi e cura dei tumori, quindi sia per l’individuazione precoce di cellule tumorali che per la loro eliminazione.

L’ENEA ha stimato in circa 37 milioni di euro il valore del mercato dei prodotti per la medicina nucleare in Italia mentre quello dei mezzi di contrasto per la radiologia ha un valore di circa 100 milioni di euro. Inoltre, secondo il “Libro Bianco” dell’Associazione Italiana di Medicina Nucleare ed Imaging Molecolare (AIMN), solo nell’area del Centro Italia risultano 85 strutture di medicina nucleare pari a circa il 33% del totale nazionale, per una popolazione residente superiore di poco a 14 milioni di abitanti[3][3]. In particolare la Regione Lazio conta su circa 45 centri di medicina nucleare, distribuiti principalmente vicino Roma e, in numero ridotto, negli altri capoluoghi di provincia.

[1] Processo che utilizza una particolare resina microporosa per la separazione del tecnezio

[2] Il reattore canadese copriva il 40% del fabbisogno mondiale di tecnezio (99mTc)

[3] http://www.enea.it/it/seguici/pubblicazioni/EAI/anno-2017/n-3-luglio-settembre-2017/il-progetto-moly-una-via-italiana-per-la-produzione-del-radiofarmaco-99mtc

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