Smog Lombardia: “Bisogna incrementare il verde pubblico”

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A far scattare l’allarme smog nei capoluoghi della Lombardia è stata anche la caduta di circa il 30% di pioggia in meno in tutta la regione nel 2017 rispetto alla media. E’ quanto afferma in una nota la Coldiretti regionale in riferimento al rapporto Mal’aria 2018 di Legambiente alla vigilia del vertice sulla qualità dell’aria convocato a Bruxelles dal commissario all’ambiente Karmenu Vella con i 9 Paesi, tra cui l’Italia con il Ministro Gian Luca Galletti, che hanno infrazioni aperte per i livelli eccessivi di smog.

Di fronte al cambiamento del clima in atto non si può continuare a rincorrere le emergenze ma – sostiene la Coldiretti – bisogna intervenire in modo strutturale favorendo nelle città la diffusione del verde pubblico e privato capace di catturare lo smog. Le piante – sottolinea la Coldiretti – concorrono a combattere le polveri sottili e gli inquinanti gassosi: in Italia però ogni abitante dispone nelle città capoluogo di appena 31 metri quadrati di verde urbano ma la situazione peggiora in diverse città lombarde a cominciare da Milano, dove ogni abitante dispone in città di poco più di 17 metri quadrati di verde urbano a testa.

La disponibilità di verde urbano pro capite rimane sotto il dato nazionale anche nella città di Lecco(14,1 metri quadrati), Bergamo (18,4 metri quadrati), Varese (18,5 metri quadrati) e Brescia (29,5 metri quadrati). Appena sopra Cremona (31,2 metri quadrati). Una pianta adulta – precisa la Coldiretti – è capace di catturare dall’aria dai 100 ai 250 grammi di polveri sottili con un ettaro di piante che elimina circa 20 chili di polveri e smog in un anno. Per questo sono importanti le misure di defiscalizzazione degli interventi su giardini e terrazzi, anche condominiali, previsti per il 2018 nell’ultima manovra che introduce un bonus verde del 36%.

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