Terremoti, INGV: l’Appennino si estende di 3-4 mm l’anno, “molte aree a rischio, impensabile evacuarle”

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L’estensione dell’Appennino Centrale è in atto, l’abbiamo registrata con i nostri strumenti ed è pari a 3-4 millimetri l’anno“: lo ha spiegato all’Adnkronos Salvatore Stramondo, direttore del Centro Nazionale Terremoti, sezione dell’Ingv. “Ciò non vuol dire che si deve evacuare tutta l’area, vuol dire piuttosto che si deve fare prevenzione“.

Sul rischio sismico “serve la consapevolezza dei cittadini e la prevenzione. Abbiamo le migliori tecnologie per l’edilizia antisismica ma stiamo ancora fermi“. “L’Italia ‘è una terra ballerina’ leggevo sul mio sussidiario a scuola, quindi molti anni fa. L’Italia ha molte aree a rischio terremoti e certamente non è pensabile evacuarle“, anche perché “dovremmo andare a vivere in ben poche aree delle terre emerse e soprattutto è ben più pericoloso abitare in un’area a medio-basso rischio sismico e non saperlo piuttosto che in territori ad alto rischio terremoti ma mettere in atto sistemi, opere di prevenzione e tecniche costruttive antisismiche o di adeguamento degli edifici storici“.

Noi italiani siamo avanzatissimi sulle tecnologie antisismiche. Come capacità tecnica siamo superiori a molti Paesi nel mondo ma non le applichiamo, stiamo fermi“.

Il Giappone “ha un rischio sismico molto più elevato del nostro ma mette in atto tecniche tanto protettive che anche con un terremoto di magnitudo 7-8 non succede nulla e la popolazione è preparata“. “Ignorare una malattia non serve a niente, serve curarla e prevenirne le conseguenze“.

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