Il 2018 non era iniziato bene per quanto riguarda i terremoti che già nel giorno di Capodanno avevano colpito varie zone del Pianeta con scosse di magnitudo 5.0 in vari Paesi del Medio Oriente, dell’Indonesia, del Sud America e persino nell’oceano Atlantico alle isole Azzorre. Poi è stata un’escalation sempre più estrema con la forte scossa di magnitudo 7.6 del 10 Gennaio nel Mar dei Caraibi e quella di magnitudo 7.3 del 14 gennaio in Perù fino a stamattina, con la scossa di magnitudo 6.0 che alle 07:35 (ora italiana) ha colpito l’Indonesia scatenando il panico a Giacarta, e poi alle 10:31 (sempre ora italiana) la forte scossa di magnitudo 8.2 nel Golfo dell’Alaska, avvertita fino in Canada, che ha generato uno tsunami che preoccupa tutto l’oceano Pacifico. Milioni di persone sono in fuga dalle coste di USA, Canada e delle isole più settentrionali del Pacifico, ma si teme che lo tsunami possa arrivare addirittura in Giappone, Australia, Nuova Zelanda e Sud America entro domani. Qui gli aggiornamenti in tempo reale.
Nei giorni scorsi avevano eruttato anche il vulcano Sinabung, a Sumatra, e il vulcano Agung, a Bali, entrambi in Indonesia. Che sta succedendo? Gli esperti di tutto il pianeta stanno valutando la situazione per capire se tutte queste catastrofi abbiano una relazione vista la contemporaneità e anche la distanza ravvicinata nella stessa macro-area intercontinentale.