Un team di ricercatori ha sviluppato un sistema basato sugli ultrasuoni che può controllare in maniera remota e non invasiva i processi genetici nelle cellule immunitarie T, in modo da riconoscere e uccidere le cellule tumorali. Il team ha sviluppato un innovativo approccio per usare lo studio delle forze fisiche e dei cambiamenti nelle proprietà meccaniche delle cellule e dei tessuti per controllare in maniera remota l’attivazione dei geni e delle cellule. I ricercatori hanno usato gli ultrasuoni per perturbare meccanicamente le cellule T e poi hanno convertito i segnali meccanici nel controllo genetico delle cellule.
In questo studio, i ricercatori mostrano come il loro sistema di controllo remoto può essere utilizzato per progettare un chimerico recettore antigenico che può individuare e uccidere le cellule tumorali. Questo recettore avrà sensori meccanici e moduli di trasduzione genetica che possono essere attivati in maniera remota dagli ultrasuoni.
Il prof. Peter Yingxiao Wang dell’University of California San Diego, dichiara che rimangono ancora molte sfide da affrontare prima che questo tipo di immunoterapia sia largamente adottato. Per esempio, il non individuare in maniera specifica le cellule T dai tessuti non maligni può essere una minaccia per la vita, ha spiegato. Ma ha anche aggiunto che questo lavoro potrebbe portare ad una precisione e ad un’efficienza mai avute prima nell’immunoterapia delle cellule T contro i tumori, minimizzando le tossicità del cancro.
Il team che ha realizzato questo sistema è costituito dai laboratori dei professori Wang e Shu Chien, entrambi professori bioingegneri presso la Jacobs School of Engineering e l’Institute of Engineering in Medicine presso l’University of California San Diego, in collaborazione con i professori Kirk Shung dell’University of Southern California e Michel Sadelain del Memorial Sloan Kettering Cancer Center di New York.