Papua Nuova Guinea: l’isola vulcanica Kadovar potrebbe collassare nell’oceano: rischio di enormi valanghe di detriti e tsunami [GALLERY]

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La minuscola isola al largo della costa settentrionale della Papua Nuova Guinea ha cominciato ad eruttare all’inizio del mese, con migliaia di residenti prontamente evacuati dall’isola coperta di cenere. Il Rabaual Volcanological Observatory ha dichiarato che l’attività del vulcano Kadovar rimane “dinamica” e che una continua nube di fumo bianco si sta innalzando dal condotto vulcanico sudorientale fino ad 800 metri di altezza.

Lo stesso osservatorio ha dichiarato che ci sono state diverse esplosioni “moderate” dal vulcano durante il weekend del 20-21 gennaio e che le polveri di cenere sono state trasportate decine di chilometri più a sud. Secondo l’osservatorio, il condotto vulcanico sudorientale di Kadovar brillava di rosso durante la notte a causa della lava, ma non è chiaro se la lava abbia raggiunto l’oceano. A causa della ripidità del vulcano e del guscio di lava che si è formato in cima, il versante meridionale di Kadovar potrebbe collassare verso l’oceano.

Nel suo ultimo report della situazione, l’osservatorio ha dichiarato: “La regione verso sud registra una valanga di detriti”, avvertendo che sono possibili più valanghe. Sia il governo nazionale che il governo provinciale di East Sepik hanno allertato le comunità locali che esiste un ridotto rischio di tsunami a causa dell’attività vulcanica di Kadovar. È impossibile prevedere come evolverà l’eruzione, ma a causa della vicinanza all’oceano, il rischio di grandi esplosioni freatomagmatiche (che si originano quando l’acqua dell’oceano entra in contatto con il magma) che potrebbero attivarsi in questo scenario è molto elevato.

L’osservatorio ha spiegato che le continue emissioni di anidride solforosa, i gruppi di terremoti ad alta frequenza e l’imminente attività eruttiva indicano che la situazione è dinamica. Un sismometro è stato installato sull’isola e sta rilevando un tremore persistente, che indica la continua risalita del magma. “È ancora possibile, tuttavia, che il nuovo magna si fermi prima di raggiungere la superficie”.

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