L’Istituto di Sismologia e Vulcanologia delle Filippine (Phivolcs) ha registrato numerose attività vulcaniche alle periferie del vulcano Mayon, nella provincia di Albay, mentre il vulcano continua ad emettere cenere e lava. Nel bollettino della mattina, Phivolcs, nello specifico, ha registrato un totale di 15 terremoti vulcanici, 19 scosse – 7 delle quali corrispondevano agli eventi delle fontane di lava, un episodio di correnti di lava piroclastiche generate dalla caduta della lava – e numerose cadute di roccia intorno al vulcano Mayon.
In circa 20 ore tra giovedì e l’alba di venerdì, Phivolcs ha registrato un totale di 7 episodi di fontane di lava intense ma sporadiche dalla cima del cratere, che sono durate tra i 26 e i 57 minuti. Le fontane di lava hanno raggiunto i 150-500 metri di altezza e generato pennacchi di cenere che hanno raggiunto altezze comprese tra i 500 metri e i 3 km dal cratere. Le autorità hanno stimato che nella mattina di oggi sono stati espulsi 25 milioni di metri cubi di materiale vulcanico, che rappresenta circa il 30% della capacità del materiale.
Gli eventi hanno provocato flussi di lava sui canali Mi-Si e Bonga e hanno portato alla caduta di rocce incandescenti nell’area. La lava dalla cima del cratere ha continuato a fluire verso il Mi-Si e il Buyuan, che si trovano rispettivamente a 3 km e a 1 km di distanza, mentre emissioni di gas di anidride solforosa sono state misurate ad una media di 1,916 tonnellate al giorno. Sono possibili malattie respiratorie a causa dell’enorme quantità di cenere caduta.
Il vulcano Mayon ha eruttato ogni 3-5 ore negli ultimi due giorni, ma secondo i vulcanologi questo non può essere usato per predire l’attività del vulcano, per cui resta in vigore l’allerta 4 su una scala di 5.
Il numero degli evacuati ha superato gli 85.000. Le Filippine si preparano ad una possibile emergenza di 3 mesi nelle aree intorno al vulcano, con i 69 rifugi che sono già sovraffollati. Le autorità assicurano che cibo e altri approvvigionamenti sono adeguati, mentre crescono le preoccupazioni per la salute e le condizioni igieniche presso tutti i rifugi, dove i bagni non sono presenti in numero sufficiente. Secondo il Ministero della sanità, la provincia sta facendo di tutto per colmare queste lacune.
I danni all’agricoltura, alla pesca e agli allevamenti sono stati stimati in oltre due milioni di dollari. Il numero dei voli cancellati è salito fino a 97.