Il vulcano Mayon ha eruttato lava incandescente e nuvole di cenere e detriti almeno 4 volte nella giornata di mercoledì 24 gennaio, facendo crescere il numero degli abitanti costretti ad evacuare fino a oltre 74.000 e facendo temere alle autorità che l’emergenza umanitaria potrebbe durare per mesi.
L’attività del Monte Mayon è iniziata oltre una settimana fa, con la cenere e le fontane di lava che raggiungono i 3 km dal cratere in un’eruzione pittoresca ma sempre più pericolosa. Non sono stati riportati feriti e le forze dell’ordine stanno lottando per impedire che gli abitanti e i turisti si intrufolino di nascosto nelle zone pericolose.
I flussi piroclastici – gas surriscaldati e detriti vulcanici capaci di incenerire qualunque cosa si ponga sul loro cammino – hanno raggiunto i 5 km di distanza dal cratere, secondo l’Istituto di Vulcanologia e Sismologia delle Filippine. Il direttore regionale dell’Ufficio di Difesa Civile, Claudio Yucot, definisce “un incubo logistico” gli sforzi del governo per tutelare il crescente numero di evacuati in almeno 66 rifugi d’emergenza in 9 città del nord-est della provincia di Albay, dove si trova il vulcano.
Centri di apprendimento temporanei saranno organizzati in dozzine di scuole trasformate in centri di evacuazione per permettere il prosieguo delle lezioni e gli animali da allevamento saranno portati nelle aree più vicine ai loro proprietari nei campi di evacuazione per prevenire ulteriori perdite dei mezzi di sostentamento degli abitanti, secondo Yucot. La città di Camalig, nella provincia di Albay, ha già organizzato un’area per gli animali salvati.
Nonostante il vulcano Mayon abbia eruttato circa 50 volte negli ultimi 500 anni, a volte anche violentemente, è rimasto molto popolare tra scalatori e turisti. Nel 2013, un’eruzione di cenere ha ucciso 5 scalatori che si erano avventurati vicino alla cima nonostante le allerte. La sua eruzione più distruttiva risale al 1814, ha ucciso 1.200 persone e sepolto la città di Cagsawa sotto il fango vulcanico. Il campanile della chiesa di pietra di Cagsawa resiste ancora in quello che è un lugubre ricordo della furia del vulcano Mayon.