Con il Mercoledì delle Ceneri, detto anche Giorno delle Ceneri o, più semplicemente, Le Ceneri, inizia la Quaresima, tempo di preghiera, digiuno e carità in attesa della Pasqua cristiana. La sua origine va ricercata nell’antica prassi penitenziale. Costituiva, infatti, il rito che dava inizio al cammino di penitenza dei fedeli che sarebbero stati assolti dai loro peccati la mattina del Giovedì Santo. Nel tempo, il gesto dell’imposizione delel ceneri si è esteso a tutti i fedeli e la riforma liturgica ha ritenuto opportuno conservare l’importanza di questo segno. La teologia biblica rivela un doppio significato dell’uso delle ceneri: come segno della condizione umana debole e fragile e come segno esterno di colui che si pente del proprio agire malvagio, decidendo di compiere un rinnovato cammino verso il Signore. Come esempi del 1°significato: Abramo, rivolgendosi a Dio, dice: “Vedi come ardisco parlare al mio Signore, io che sono polvere e cenere”. Giobbe, riconoscendo il limite profondo della sua esistenza, con senso di estrema prostrazione, afferma: “Mi ha gettato nel fango: sono diventato polvere e cenere”.
Come esempi del 2° significato, particolarmente noto è il testo biblico della conversione degli abitanti di Ninive, a motivo della predicazione di Giona: “I cittadini di Ninive credettero a Dio e bandirono un digiuno, vestirono un sacco, dal più grande al più piccolo. Giunta la notizia fino al re di Ninive, egli si alzò dal trono, si tolse il manto, si coprì di sacco e si mise a sedere sulla cenere”. Anche Giuditta invita tutto il popolo a fare penitenza affinchè Dio intervenga a liberarlo: “Ogni uomo o donna israelita e i fanciulli che abitavano in Gerusalemme si prostrarono davanti al tempio e cosparsero il capo di cenere e, vestiti di sacco, alzarono le mani davanti al Signore”.