«E’ vero che i tumori in fase metastatica, quando ‘c’è una proliferazione delle cellule malate,danno meno possibilità di eliminare il problema, ma un nuovo farmaco inibitore adesso ci aiuta a ridurre e bloccare questo processo, dando significativi risultati senza controindicazioni».
A parlare è Sabino De Placido, direttore di Oncologia Medica all’Università Federico II, che spiega come in Italia sia finalmente disponibile una nuova arma per contrastare le metastasi del cancro alla mammella. Il farmaco è rimborsabile dal Servizio Sanitario Nazionale e si chiama Palbociclib, primo di una nuova generazione di farmaci a bersaglio molecolare. «Capaci – aggiunge –di bloccare la proliferazione delle cellule metastatiche particolarmente insidiose. Queste cellule notoriamente mutano, quindi diventano resistenti ad i farmaci». La prima causa infatti di mortalità oncologica per le donne è il tumore al seno, nel mondo muoiono oltre mezzo milione di donne per questa malattia che possono contrarre anche da giovani, ed in Italia ci sono 50mila nuovi casi ogni anno. Si tratta di cifre importanti, considerando che tra le pazienti ce ne sono oltre 30.000 con un tumore in fase avanzata o metastatica.
«L’importanza di questo farmaco è che non provoca un abbassamento delle difese immunitarie», spiega Angelo Di Leo direttore di Oncologia Medica al Nuovo Ospedale di Prato. «Si tratta di una pillola che dopo tre settimane di assunzione abbassa sì i valori dei globuli bianchi, ma basta interrompere per una settimana il trattamento e i valori si ristabiliscono, senza controindicazioni come l’abbassamento delle difese immunitarie che porta a febbri ed infezioni».
Nonostante questa malattia colpisca moltissime donne, in Italia se ne parla ancora poco e malvolentieri, per questo continua la campagna di informazione e sensibilizzazione «Voltati, guarda,ascolta», la prima campagna che dà voce alle storie delle donne con tumore al seno le quali si raccontano nel loro percorso «perché solo parlandone si riesce a limitare i danni e sconfiggere la paura» dice Stefania Pisani, una donna coraggiosa e una paziente che offre la sua storia come esempio di un ottimismo che non deve mai mancare per continuare a sorridere e vivere comunque la propria vita.