“I temi della salute e della sicurezza sociale dei cittadini finora sono stati sottovalutati o affrontati in modo non adeguato da parte di tutte le forze politiche impegnate nella campagna elettorale”. E’ quanto sottolinea la Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie (SIMG). “Riteniamo al contrario che tutti gli schieramenti affrontino nel poco tempo rimasto che la non più rinviabile riforma del nostro sistema sanitario nazionale. Dovrebbe essere messa al centro del dibattito pubblico in vista dell’appuntamento del 4 marzo – afferma il dott. Claudio Cricelli, Presidente Nazionale della SIMG -. La nostra Società Scientifica da tempo chiede che sia affrontata una profonda riorganizzazione dei meccanismi di funzionamento dell’intero comparto della sanità. Il rilancio va iniziato attraverso un adeguato finanziamento che deve tornare a crescere dopo anni di tagli e di spending review. Va poi accantonato il sistema dei silos, per cui un comparto del sistema sanitario vede solo i suoi conti. In questo modo, non si riesce a premiare l’aumento di efficienza che può determinare un’azione di qualità globale da parte degli operatori sanitari. Bisogna inoltre urgentemente affrontare la questione delle cure primarie che sono, da troppo tempo, trascurate da parte delle istituzioni competenti. Da mesi stiamo chiedendo un confronto ma non abbiamo ancora ottenuto risultati. I problemi aperti sono numerosi, riguardano soprattutto la gestione delle patologie croniche e quindi interessano milioni di italiani”. “Un altro tema che deve essere affrontato quanto prima è la continuità della formazione medica e più in generale della preparazione dei nuovi medici. Per la Medicina Generale è arrivato il momento di affrontare e prendere decisioni con chiarezza e senza opportunismi sul tema della formazione postlaurea e della eventuale specializzazione universitaria – prosegue Cricelli -. Finora i provvedimenti adottati sono stati dettati soprattutto da situazioni di emergenza. Al contrario le Associazioni della Medicina Generale vedono nella formazione uno strumento formidabile a sostegno della qualità delle cure del SSN oltre che di sostegno ad una adeguata programmazione. Serve quindi una precisa e immediata pianificazione per risolvere in maniera strutturale l’annoso problema di come si formano i medici di famiglia di domani”.
Appello di SIMG: “La sanità trovi il giusto spazio in campagna elettorale”
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