In Aspromonte invasione di Guide AIGAE: ritornano a vivere i borghi fantasma di Africo e Roghudi, tra i più belli della Calabria

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Africo e Roghudi sono due borghi fantasma dell’Aspromonte, abbandonati negli anni 50 e 70 del secolo scorso all’indomani di un’alluvione, ma ora tornano a vivere con le escursioni e grazie al sacrificio di cittadini ed associazioni che hanno provveduto a pulire percorsi e siti. Finalmente sarà possibile vederli”. Lo ha affermato Andrea Laurenzano, Guida Ambientale Escursionistica AIGAE, che da 20 anni accompagna i camminatori in questi luoghi.
Ad Africo vecchio è possibile addentrarsi tra le viuzze fino a raggiungere la piazzetta principale antistante la Chiesa di San Nicola. La piazzetta, così come buona parte delle vie, conserva l’antico lastricato in pietra locale – ha proseguito Laurenzano – testimonianza del grande ed impegnativo lavoro dei sui abitanti. Era ed è Africo probabilmente il paese più isolato dell’Aspromonte, il paese “della perduta gente” come raccontato da Umberto Zanotti Bianco nel suo libro “Tra la perduta Gente”. Nelle vicinanze del borgo sorge la Chiesa dedicata a San Leo realizzata, in pietre e mattoni a secco, proprio di fronte al luogo dove il Santo andava a meditare. Sulle origini di San Leo vi è un’eterna contesa tra gli abitanti di Africo e Bova. Il Santo è patrono di Bova, di Africo e compatrono dell’arcidiocesi di Reggio/Bova. La sua festa si celebra il 5 maggio, ma gli abitanti di Africo, per distinguersi dai bovesi, la celebrano il 12 maggio e il 5 Maggio compiono un pellegrinaggio nell’antico borgo.
Nei pressi del Cimitero abbandonato, vi è una grotta dove il brigante Giuseppe Musolino aveva trovato rifugio. La presenza di Musolino “il brigante d’Aspromonte” attirò in quelle montagne l’attenzione dei giornalisti che già da allora descrissero il paese e le condizioni di vita non delle migliori dei suoi abitanti.
Il cammino ha per fortuna dato la possibilità di scoprire questi luoghi “dimenticati” dell’Aspromonte, dove ogni passo “smuove” un pezzo di storia”.

Roghudi il borgo fantasma tra i più spettacolari dell’intera Calabria

Roghudi è situato in una posizione spettacolare e al quanto particolare ovvero su di uno sperone roccioso che degrada sulla fiumara Amendolea e da un lato anche sul torrente Furria. Questa sua posizione lo rende probabilmente – ha concluso Laurenzano – tra i più spettacolari borghi abbandonati dell’intera Calabria. Fu abbandonato in seguito ad un’alluvione, negli anni ’70 anche se fino agli anni ’80 il borgo era teatro di feste religiose e spettacoli. Giornate in cui il paese era vissuto ed in tutte le strette vie c’era aria di festa e profumo di sugo di carne di capra che poi serviva per condire i maccheroni fatti a mano. Dopo il trasferimento della Madonna dal Borgo antico a quello nuovo, situato nella zona marina, anche la gente iniziò a non frequentarlo più. Le strade per raggiungerlo divennero sempre più inaccessibili e per tutti diventò un paese fantasma! Ora grazie alle numerose attività escursionistiche nate nel frattempo, il borgo di Roghudi è stato reso visitabile, simbolo di un’Italia che punta sempre di più sul turismo ambientale e sempre più una meta molto apprezzata dai numerosi camminatori che hanno voglia di scoprire la storia di questo luogo che a lungo ha conservato, grazie ai abitanti, usi e tradizioni secolari e la lingua di Omero ovvero il Greco o Grecanico di Calabria. Molte sono le leggende o storie particolari o curiosità che si sono tramandate fino ai giorni nostri. Come ad esempio sembra che ai muri esterni delle abitazioni venivano fissati grossi anelli di ferro ai quali si legavano delle corde per impedire che i bambini potessero cadere dagli altissimi dirupi”.

L’incontro con il postino
La stampa potrà incontrare il postino che ogni giorno si recava a Roghudi per consegnare la posta. Si tratta di una vera memoria storica vivente ed unica. Lui è ancora vivente e anche le sue storie o racconti appaiono avvolti da un fascino al quanto particolare!

Il Meeting nazionale delle Guide Ambientali Escursionistiche AIGAE, ospitato dall’Aspromonte ai primi di Aprile, sarà anche questo. Conferenze, escursioni, briefing stampa sul territorio, sulle cime dei monti, nei borghi fantasma, lungo i sentieri per vivere il territorio. La stampa potrà esserci, partecipare e raccontare.

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