Carnevale: etimologia e origini storiche della festività

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L’etimologia della parola Carnevale è divenuta oggetto di discussione. Per alcuni il vocabolo deriva dall’espressione latina carrum novalis (carro navale), una specie di carro allegorico a forma di barca con cui gli antichi romani inauguravano le loro commemorazioni. Nonostante sia foneticamente accettabile, questa teoria è contestata da molti ricercatori perché priva di un fondamento storico. Per altri il termine deriverebbe dall’espressione latina “carnem levare”, poi successivamente diventata “Carne, vale!”(Carne, addio!) con cui, nel Medioevo, si indicava la prescrizione ecclesiastica di astenersi dal mangiare carne a partire dal primo giorno di Quaresima, vale a dire dal giorno successivo alla fine del Carnevale, sino al “Giovedì Santo” prima della Pasqua. Il Carnevale infatti, nel calendario liturgico cattolico-romano, si colloca necessariamente tra l’Epifania (6 gennaio) e la Quaresima.

Il Carnevale affonda le su origini in festività molto antiche, come per esempio le Dionisiache greche (le Antesterie) o i Saturnali romani… feste durante le quali si realizzava un temporaneo scioglimento dagli obblighi sociali e dalle gerarchie per lasciar posto al rovesciamento dell’ordine, allo scherzo e anche alla dissolutezza. Si trattava di un periodo di rinnovamento simbolico, durante il quale il caos sostituiva l’ordine costituito, che però, una volta esaurito il periodo festivo, riemergeva nuovo o rinnovato e garantito per un ciclo valido fino all’inizio del Carnevale seguente. Ancora più indietro nel tempo, nel mondo antico, romano, la festa in onore della dea egizia Iside, importata anche nell’Impero Romano, comportava la presenza di gruppi mascherati, come attesta lo scrittore Lucio Apuleio nelle Metamorfosi (libro XI). Presso i Romani la fine del vecchio anno era rappresentata da un uomo coperto di pelli di capra, portato in processione, colpito con bacchette e chiamato Mamurio Veturio. Durante le antesterie passava il carro di colui che doveva restaurare il cosmo dopo il ritorno al caos primordiale.

Fu durante il Medioevo che il Carnevale iniziò ad assumere connotazioni più precise, tanto da essere definito da storici e sociologi “la festa dei folli”. Nel periodo della Controriforma, invece, il Carnevale, incontrò varie resistenze da parte della Chiesa e di diversi ordini religiosi ma, nonostante tutto, le compagnie dei guitti più fortunate riuscirono a salvarsi dalla censura ecclesiastica, anche grazie alla protezione ricevuta dai potenti Nel Cinquecento il Carnevale era una prerogativa dei soli nobili. Gli attori in maschera più affermati erano tenuti a mettere la loro arte al servizio dei mecenati, esibendosi davanti ad un’ élite privilegiata, rganizzando spettacoli nelle sontuose sale dei palazzi rinascimentali, nei giardini principeschi e nelle regie dei magnati. Fu nel 600’ che esso divenne una festa popolare e le varie maschere della Commedia dell’Arte, stabilendo sempre più un diretto contatto con la realtà “bassa e volgare” , adottarono il linguaggio dialettale-popolare della loro regione d’origine. Ecco le date dei festeggiamenti del Carnevale 2018: Giovedì grasso: 8 febbraio, Carnevale: 11 febbraio, Martedì grasso: 13 febbraio, Mercoledì delle Ceneri: 14 febbraio (inizia la Quaresima).

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